2011-10-19 16:08:11

Pkk uccide 26 soldati turchi, Ankara ordina raid aerei sui curdi


Esplode nuovamente la tensione tra ribelli curdi del Pkk e Turchia. Aviazione ed esercito turco stamattina hanno condotto diversi raid contro postazioni dei separatisti in Iraq in risposta al doppio attacco in Turchia contro obiettivi militari che ha provocato la morte di ameno 26 soldati. Il presidente Gul ha giurato vendetta nei confronti della formazione. Eugenio Bonanata ha raccolto il commento di Alberto Rosselli, giornalista ed esperto dell'area:RealAudioMP3

R. – Questi ennesimi scontri stanno a dimostrare una rigidità di atteggiamento sia da parte del governo turco sia da parte del partito dei lavoratori del Kurdistan. Trattative non ce ne sono mai state, in effetti, fra le due componenti. E’ una guerra, quella fra il Pkk e Turchia, che rischia però di creare una fortissima tensione e rischia di coinvolgere altre nazioni. Non a caso, i raid aerei turchi hanno interessato la zona irachena e, in passato, ci sono state anche questioni di confine fra Siria e Turchia, che sono entrambe però in contrasto con il Pkk.

D. – Qual è la posizione della comunità internazionale?

R. – Dal punto di vista della politica internazionale, o meglio del giudizio della diplomazia internazionale, tutto tace e nessuna nazione, nessuna potenza prende una posizione chiara sia nei confronti della Turchia sia nei confronti del Pkk, che però - ricordiamo - è stato definito un’organizzazione terroristica da Paesi come Turchia, Stati Uniti, Unione Europea, Siria e Australia. Questo conflitto dura da decenni e non è mai stata presa una posizione, anche perché si tratta di una regione molto nevralgica. Ricordiamo che il Kurdistan è una zona che potenzialmente è molto ricca di petrolio, per cui la comunità internazionale sta alla finestra, guarda e spera che le cose si possano risolvere da sole.

D. – Anche la Cina resta alla finestra?

R. – La Cina ha un occhio di riguardo per quello che succede in Medio Oriente e, soprattutto, in Centro Asia e ce l’ha in funzione turca in quanto, nel prossimo decennio, sarà molto probabile un ipotetico conflitto economico fra Cina e Turchia, perché la Turchia sta effettuando degli enormi investimenti in Asia Centrale, nelle Repubbliche asiatiche centrali, che sono anche un po’ nel mirino economico della Cina. (ap)







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