L’inquinamento alla prima Conferenza sul clima e lo sviluppo dell’Africa
Un documento presentato alla prima Conferenza sui cambiamenti climatici e lo sviluppo
in Africa rivela che, entro il 2030, le ripercussioni economiche dei cambiamenti climatici
potrebbero costare tra l’1,5 e il 3% del prodotto interno lordo del continente. L'incontro
di Addis Abeba – scrive l’agenzia Misna - è organizzato dall’Unione Africana, la Banca
di Sviluppo Africana (Bad) e la Commissione economica per l’Africa delle Nazioni Unite.
Obiettivo della conferenza è rafforzare la posizione dell’Africa in vista dei negoziati
sul clima dopo il 2012, quando scadrà il protocollo di Kyoto. Il continente africano,
infatti, è il più colpito dagli effetti del riscaldamento globale, ma è responsabile
solo del 3% dei gas a effetto serra. L'incontro è un'occasione per riuscire a parlare
con una sola voce, anche per ottenere risarcimenti da parte dei Paesi maggiormente
“inquinanti”: già dalla prossima Conferenza delle parti sui cambiamenti climatici
(Cop 17) che si terrà a Durban, Sudafrica. “Per l’Africa adattarsi ai cambiamenti
climatici non è un’opzione, ma un obbligo, una sfida enorme. È una questione di sopravvivenza
per milioni di africani che vivono nelle zone rurali", ha detto Abdoulie Janneh, segretario
esecutivo della Commissione economica per l’Africa delle Nazioni Unite. (G.C.)