2011-10-18 15:50:57

Tornato a casa il soldato Shalit. Liberati circa 500 detenuti palestinesi


E’ stato rilasciato oggi Gilad Shalit. Il caporale sequestrato da Hamas nel 2006 a Gaza ha già raggiunto Israele, passando per l’Egitto. In cambio della sua liberazione, Tel Aviv ha iniziato il rilascio di oltre 1000 detenuti palestinesi. “La lotta al terrorismo continua”, ha affermato il premier israeliano Netanyahu, dopo essersi felicitato per la conclusione della vicenda. Il servizio di Davide Maggiore:RealAudioMP3

“Sono stati anni molto lunghi”: queste le prime parole di Gilad Shalit libero, in un’intervista alla televisione egiziana, che aveva anche diffuso le prime immagini dopo il rilascio. Il caporale ha inoltre dichiarato di aver sempre confidato nella sua liberazione, e di aver avuto la conferma del rilascio una settimana fa. La sua speranza, ha continuato, è che grazie all’accordo raggiunto tra le due parti si possa arrivare alla pace. Shalit ha anche parlato dei 477 detenuti palestinesi liberati come contropartita per l’avvenuto rilascio, alcuni dei quali, su un autobus, hanno già raggiunto Gaza, dove sono stati accolti dal capo dell’esecutivo di Hamas, Ismail Haniyeh. Lo scambio di prigionieri era stato ufficialmente autorizzato ieri dalla Corte suprema israeliana, che aveva respinto il ricorso di alcune famiglie di vittime di attentati. Altri 550 palestinesi saranno rilasciati dal governo di Tel Aviv entro due mesi. Shalit si è felicitato della loro liberazione ''ma a condizione che essi tornino alle loro famiglie e abbandonino la lotta armata'', ha concluso. I detenuti sono attesi da festeggiamenti nei territori palestinesi: a Ramallah saranno ricevuti ufficialmente dal presidente Abu Mazen, mentre Hamas ha organizzato una grande manifestazione celebrativa a Gaza. Arrivato in Israele, Shalit ha anche potuto riabbracciare i suoi familiari. “E’ uno dei giorni più felici della mia vita”, aveva commentato in precedenza Noam Shalit, padre del prigioniero liberato.

E sui riflessi che il rilascio di Shalit avrà nel rapporto tra opinione pubblica dello Stato ebraico e l’esecutivo Netanyahu, Giancarlo La Vella ha intervistato il collega Giorgio Bernardelli, esperto di questioni mediorientali:RealAudioMP3

R. – La liberazione di Shalit è certamente un fatto che porterà un ritorno anche in termini di immagini al premier Netanyahu. Certamente, è una liberazione che avviene ad un prezzo molto alto: ma questo non è il problema maggiore, dal punto di vista dell’opinione pubblica israeliana. Credo sarà predominante rispetto all'idea che ha sempre guidato l’atteggiamento di Israele nei confronti di coloro che venivano rapiti, e cioè che nessun soldato veniva comunque lasciato indietro.

D. – Come ridisegna i rapporti tra Hamas e Fatah questo accordo che, visto dal punto di vista palestinese, rimette in libertà mille detenuti politici?

R. – Anche Hamas ottiene un risultato molto importante, perché la liberazione dei prigionieri è il risultato per eccellenza. Il punto è che la questione-prigionieri in Palestina è anche una grande questione sociale, perché nelle carceri israeliane erano – prima di questa liberazione – quasi novemila i detenuti, che in un Paese che ha in Cisgiordania due milioni e mezzo di abitanti, sono un numero molto alto. Per cui, da un punto di vista della politica interna palestinese, Hamas ottiene un grosso successo. E’ il paradosso di questa vicenda: chi era più in difficoltà rispetto alle proprie opinioni pubbliche, ovvero il governo Netanyahu e Hamas, ottiene un ritorno di popolarità, probabilmente insperato fino a qualche settimana fa.

D. – Nell’opinione pubblica israeliana, che cosa rappresenterà ora Gilad Shalit?

R. – Intanto, bisognerà vedere in che condizioni ritorna Gilad Shalit, perché un’esperienza di cinque anni in quelle condizioni è un’esperienza molto pesante. Certamente, rappresenterà un simbolo importante. C’è comunque terrore per i nuovi rapimenti, perché purtroppo la conclusione di questa vicenda è che, da un punto di vista dei rapporti, la forza paga. Resta quindi un incubo di fondo di fronte a questa vicenda. E speriamo tutti che non diventi un drammatico precedente. (gf)







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