LIBIA Negli ospedali la situazione rimane drammatica, la comunità internazionale deve
fare di più denuncia Mons. Martinelli
"Sono disordini limitati, anche se non si può negare che siano presenti persone legate
al vecchio regime. Complessivamente comunque la situazione appare sotto controllo"
dice all'Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario Apostolico
di Tripoli, dopo gli scontri scoppiati il 14 ottobre nella capitale libica tra gli
uomini del Consiglio Nazionale di Transizione (CNT) e quanti sono rimasti fedeli a
Gheddafi. Gli scontri, durati diverse ore, hanno provocato tre morti e una trentina
di feriti, secondo quanto riferito dal CNT. Continuano nel frattempo i combattimenti
nelle roccaforti di Gheddafi di Sirte e Bani Walid, che stanno provocando numerosi
feriti, molti dei quali colpiti dai cecchini. "Negli ospedali purtroppo la situazione
rimane drammatica - afferma il Vicario Apostolico di Tripoli -. Gran parte dei feriti
sono stati colpiti alla spina dorsale. Sono la nostra pena. Non sappiamo come venire
incontro alle tante emergenze. È una realtà drammatica che mi reca tanto dolore. Sto
lanciando appelli perché oltre all'invio di materiali medicali, si facciano ulteriori
sforzi per ricoverare i casi più gravi in strutture specializzate. I medicinali sicuramente
servono, così come l'assistenza diretta per questi giovani. Sono infatti tutti giovani
i feriti nei combattimenti. E' in atto uno sforzo di solidarietà tra i libici per
aiutare i feriti, ma non basta, occorre fare di più da parte della comunità internazionale!"
conclude Mons. Martinelli. (L.M.) (Agenzia Fides 17/11/2011)