Il pellegrinaggio di Benedetto XVI ad Assisi: folta la presenza di Chiese cristiane
e di altre fedi
Il prossimo 27 ottobre, Assisi tornerà ad essere per un giorno l’epicentro delle religioni
mondiali. Questa mattina, nella Sala Stampa Vaticana, è stata presentata ai media
la “Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo”,
che Benedetto XVI ha convocato per celebrare i 25 anni dal primo, analogo raduno voluto
da Giovanni Paolo II nella città francescana. Folta e di livello la presenza dei rappresentanti
ecumenici e di altre fedi annunciata ad Assisi. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Lo “Spirito
di Assisi” ha aperto una stagione di incontri e scritto una storia di dialogo dalla
quale è ormai impossibile prescindere. Lo dimostrano i tanti capi religiosi che tra
nove giorni saranno con il Papa tra le strade della città di Francesco, sulle orme
di chi li precedette 25 anni fa. Alla conferenza stampa di questa mattina è stato
diffuso l’elenco complessivo dei partecipanti. Per le Chiese d’Oriente, saranno 17
le delegazioni coinvolte, con il Patriarca ortodosso ecumenico Bartolomeo I a guidare
il gruppo proveniente da Costantinopoli, mentre per il Patriarcato di Mosca sarà ad
Assisi Sua Eminenza Aleksandr. Le Chiese Ortodosse Orientali avranno inviati dal Patriarcato
siro-ortodosso, dalla Chiesa Apostolica Armena e dalla Chiesa ortodossa siro-malankarese,
compresa anche una delegazione della Chiesa Assira dell’Oriente. Tredici invece le
delegazioni delle Chiese d’Occidente, tra le quali quella della Comunione Anglicana,
guidata dal suo primate, l’arcivescovo di Canterbury Rowan Williams. Con il Papa saranno,
fra gli altri, anche i membri della Federazione Luterana Mondiale, della Comunione
Mondiale delle Chiese Riformate e del Consiglio Metodista Mondiale. Prestigiosa anche
la rappresentanza del mondo ebraico internazionale, tra cui figurano i delegati del
Gran Rabbinato di Israele.
Saranno ben 176 gli esponenti delle diverse
tradizioni religiose non cristiane e non ebraiche. Dai Paesi arabi e mediorientali
e da quelli occidentali giungeranno ad Assisi 48 musulmani, tra i quali spiccano un
rappresentante del re dell’Arabia Saudita e il presidente della Direzione dei Musulmani
del Caucaso. La presenza musulmana è statisticamente ancor più forte rispetto ai precedenti
raduni nella città francescana: nel 1986 erano 11, 32 otto anni fa per la preghiera
post-11 settembre, 50 quelli previsti tra pochi giorni. E poi, ancora, indù (tra cui
un nipote del Mahatma Gandhi, che partecipò alla Giornata del 1986), sikh, zoroastriani,
buddisti, seguaci di Confucio, shintoisti, rappresentanti delle religioni tradizionali
dell’Africa e dell’America: tutti per riflettere insieme e concludere con una solenne,
rinnovata promessa di impegno comune per la pace. Annunciata pure la partecipazione
di quattro docenti europei, che si professano non credenti e che simboleggeranno l'universalità
del confronto sui grandi valori dell'umanità.
Benedetto XVI trascorrerà
l’intera giornata ad Assisi, raggiungendola e ripartendo da essa a bordo di un convoglio
messo a disposizione delle Ferrovie italiane. La partenza del treno con le varie delegazioni
è prevista alle 8 dalla Stazione Vaticana; il rientro in Vaticano per le 20.30. Il
giorno prima, alle 10.30, Benedetto XVI presiederà in Piazza San Pietro, al posto
dell’udienza generale, una liturgia della Parola, circondato in modo speciale dalla
comunità ecclesiale della Diocesi di Roma.