2011-10-17 14:11:06

Presuli statunitensi in visita in Iraq: la situazione dei cristiani è molto difficile


La situazione dei cristiani in Iraq resta ancora molto difficile ed è essenziale che il ritiro delle ultime truppe americane nei prossimi mesi sia accompagnato da un piano che garantisca una transizione pacifica senza nuove violenze. È quanto hanno affermato mons. George Murry, segretario della Conferenza episcopale statunitense (Usccb) , e mons. Gerald Kicanas, presidente dei Catholic Relief Services (Crs) al rientro da una recente visita di quattro giorni a Baghdad su invito dei vescovi iracheni. Durante la visita, i due presuli americani hanno incontrato le quattro comunità cattoliche della capitale irachena: la caldea, la latina, l’armena e la siro-cattolica. Un’occasione per toccare con mano le difficoltà e le aspirazioni dei cristiani e di tutti i cittadini iracheni. Tra i momenti più toccanti la preghiera sulle tombe dei due sacerdoti uccisi nella strage del 31 ottobre dell’anno scorso nella chiesa siro-cattolica di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso. I vescovi americani hanno inoltre concelebrato una messa nella Chiesa dell’Assunzione con mons. Shlemon Warduni e mons. Benjamin Sleiman insieme ai fedeli caldei e latini e hanno incontrato la piccola comunità armena guidata dall’arcivescovo Emmanuel Dabbaghian. L’impressione che hanno ricevuto è quella di una comunità ancora molto provata: "A causa delle tensioni religiose, i cristiani in Iraq non si sentono sicuri nelle loro chiese e nelle loro case", ha detto mons. Murry. "Molti sono emigrati al nord del Paese o hanno abbandonato definitivamente l’Iraq, cosa che preoccupa molto i vescovi iracheni”. Di “situazione disperata” per i cristiani ha parlato anche mons. Kikanas: “Se non avranno opportunità di lavoro, una maggiore stabilità e la pace continueranno ad emigrare”, ha detto il vescovo di Tucson. Mons. Murry e mons. Kicanas hanno anche avuto modo di visitare i progetti realizzati dalla Caritas locale a favore della popolazione cristiana e musulmana. “Siamo stati molto colpiti dal gran bene che viene fatto dal personale e dai volontari della Caritas”, ha detto mons. Murry. “Questi aiuti offrono anche un’opportunità di dialogo tra persone di fede diversa aiutandole a una migliore comprensione reciproca”. (A cura di Lisa Zengarini)







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