Necessaria un'equa distribuzione delle risorse: così, il Papa nel messaggio per la
30.ma Giornata mondiale dell’Alimentazione
Il dramma del Corno d’Africa e della troppa differenza tra chi non ha cibo e chi ha
ingenti risorse è al centro del messaggio del Papa al direttore generale della Fao,
in occasione della 30.ma Giornata mondiale dell’Alimentazione. Il Papa chiede aiuto
immediato e interventi a lungo termine. La Giornata è stata celebrata, ieri, sul tema
“Prezzi degli alimenti: dalla crisi alla stabilità”, ma la cerimonia presso la sede
dell’Organizzazione a Roma si è tenuta oggi. Stamani, l’Osservatore Permanente della
Santa Sede presso la Fao, mons. Luigi Travaglino, ha consegnato il messaggio di Benedetto
XVI. Il servizio di Fausta Speranza:
“La libertà
dal giogo della fame è la prima e concreta manifestazione di quel diritto alla vita
che, pur solennemente proclamato, resta spesso lontano da una effettiva attuazione”.
Lo afferma Benedetto XVI ricordando che “la disponibilità di cibo è sempre più condizionata
dalla volatilità dei prezzi e da repentini cambiamenti climatici, mentre si registra
un continuo abbandono delle aree rurali con una diminuzione complessiva della produzione
agricola e quindi delle scorte alimentari”. Di fronte a tutto questo - sottolinea
- ci sono anche le “manovre speculative”. E il Papa afferma: “Nonostante la dimensione
globale che stiamo vivendo, sono evidenti i segni della profonda divisione tra quanti
mancano del quotidiano sostentamento e coloro che dispongono di ingenti risorse, usandole
spesso per fini non alimentari o addirittura distruggendole, a conferma che la globalizzazione
ci fa sentire vicini, ma non fratelli”. E il Papa parla di umanità, solidarietà, giustizia.
Il
Papa chiede aiuto immediato per tutti quelli che muoiono di fame e fuggono da terreni
aridi, ma chiede anche che “l’attività internazionale non sia ridotta a dare risposte
solo alle emergenze”. Chiede che “ogni persona, oggi e non domani, abbia accesso alle
risorse alimentari necessarie”, ma anche che “il settore agricolo disponga di un sufficiente
livello di investimenti e di risorse tali da dare stabilità alla produzione e quindi
al mercato”. Il Papa spiega: “Si tratta, dunque, di assumere un atteggiamento interiore
responsabile, capace di ispirare un diverso stile di vita, una necessaria sobrietà
di comportamenti e di consumi così da favorire il bene anche delle generazioni future
in termini di sostenibilità, di tutela dei beni della creazione, di distribuzione
delle risorse e, soprattutto, di impegni concreti per lo sviluppo di interi popoli
e Nazioni”. Poi una parola anche per i beneficiari della cooperazione internazionale:
“Sono chiamati a utilizzare responsabilmente ogni solidale contributo in infrastrutture
rurali, in sistemi di irrigazione, in trasporti, in organizzazione dei mercati, in
formazione e diffusione di tecniche agricole appropriate, capaci cioè di utilizzare
al meglio le risorse umane, naturali e socio-economiche maggiormente accessibili a
livello locale".