El Salvador: la Chiesa assiste centinaia di persone colpite dalle piogge torrenziali
Sono 8 giorni che piove ininterrottamente e sono ormai 32 i morti causati da questo
fenomeno che ha messo in ginocchio El Salvador. Il pericolo è costituito adesso dalle
frane nelle zone di bassa montagna e dall’allagamento delle città a causa dello straripamento
dei fiumi. Un altro pericolo imminente è dato dalla distruzione delle vie principali
che vanno verso l'interno del Paese, il che potrebbe lasciare isolati molti piccoli
paesini. Il Presidente Mauricio Funes ha parlato alla nazione per chiedere la solidarietà
interna in attesa di qualche aiuto dall'estero. L'arcivescovo di San Salvador, mons.
José Luis Escobar Alas, ha espresso la sua solidarietà e quella della Chiesa in un
messaggio di conforto alle vittime delle piogge torrenziali, esprimendo l'impegno
di continuare ad assisterle in questo momento di emergenza. Secondo l'arcivescovo
è positivo che il governo abbia chiesto l'aiuto internazionale, e già venerdì prossimo
è prevista la consegna della prima parte di un prestito di 25 milioni da parte della
Banca Mondiale. "E' un grande dolore perdere dalla notte al giorno tutta una coltura
(una semina) ed è poi necessario trovare i fondi e, con il supporto della sensibilità
sociale, aiutare le vittime" afferma mons. Escobar Alas. Da quando sono iniziate le
piogge, l'arcidiocesi ha seguito la situazione e ha già assicurato qualche aiuto in
cibo e vestiti. "Finora abbiamo direttamente assistito più di 3.500 persone in 150
rifugi ufficiali della protezione civile, e anche nei locali parrocchiali di El Paisnal,
Aguilares Sacacoyo, Guazapa, Ciudad Delgado, Cojutepeque, San Martin" ha detto l'Arcivescovo.
Secondo le statistiche fornite dalla Chiesa locale, sono state consegnate 40 tonnellate
di riso, 20 tonnellate di vestiario, 20.000 tubetti di dentifricio, 100.000 dollari
in materiale farmaceutico, 10 mila chili di latte in polvere, 2.500 brocche di olio
e 7 mila paia di scarpe. (R.P.)