Programma del Consiglio mondiale delle Chiese per le vittime di violenze in Colombia
In Colombia, in base a statistiche ufficiali, sono oltre 3 milioni le persone che
hanno perso terre e proprietà a causa dei conflitti armati che hanno colpito il Paese
da anni. Le organizzazioni, a tutela dei diritti umani, sostengono invece che siano
in realtà almeno 5 milioni. Per affrontare questa crisi umanitaria è stato avviato
un nuovo programma di monitoraggio, sostenuto dal Consiglio mondiale delle Chiese
e da altre organizzazioni religiose. Nel mese di dicembre 2009, la Procura generale
della Colombia ha reso noto che sono 2.520 i casi di persone scomparse, su un totale
di 35.665 crimini dichiarati dalle Forze paramilitari. Nel Paese sono state ritrovate
2.388 fosse e sono stati riesumati 2.091 corpi, dei quali solo 796 sono stati restituiti
alle famiglie. Nel solo Dipartimento di Arauca – rende noto l’agenzia Fides - sono
stati registrati 194 omicidi nel 2009. Nuovi gruppi armati, bande criminali chiamate
“BaCrim”, formate prevalentemente da paramilitari, stanno cercando di controllare
il territorio. L’aspetto principale del programma di monitoraggio è l’opzione per
la non violenza e il sostegno locale ed internazionale per il raggiungimento di una
soluzione pacifica del conflitto. Il programma sostiene la restituzione delle terre
agli sfollati, la difesa dei diritti umani, la ricerca della giustizia e della pace
costruiti attraverso il dialogo, e incoraggia la presenza di osservatori ecumenici
internazionali in aree specifiche per un periodo di almeno tre mesi ciascuno. Il progetto
ha il supporto del Consiglio Mondiale delle Chiese, della Federazione Luterana Mondiale
e dell’Act Alliance, gruppo di 111 organizzazioni ecclesiali che si occupano di aiuti
umanitari e sviluppo. (A.L.)