Thailandia: il futuro del Paese tra amnistia e riconciliazione
In Thailandia, mentre il Nord del Paese e anche la capitale Bangkok sono colpiti da
inondazioni e alluvioni, a catalizzare l'attenzione dell'opinione pubblica è la delicata
questione della riconciliazione e di una possibile amnistia, che potrebbe riguardare
anche l'ex premier Tahksin Shinawatra. La "Commissione per la Verità e la Riconciliazione",
che ha l'obiettivo di "guarire le ferite del passato" e ritrovare un futuro di unità
per la nazione, sta pensando di convocare una conferenza nazionale dei sei partiti
principali per trovare un accordo sui punti controversi. E si fa strada, in tale fase,
un provvedimento di amnistia, di cui sarebbero beneficiari esponenti di entrambi gli
schieramenti politici, che hanno dominato la scena nell'ultimo decennio: i democratici
e i "popolari". Il "perdono" toccherebbe i generali fautori del colpo di Stato nel
2006 e i leader militari e politici coinvolti negli scontri del maggio del 2010, che
causarono la morte di 91 persone, fra manifestanti e soldati, a Bangkok. Secondo il
governo di Yingluck Shinawatra, sorella di Tahksin, eletta premier nel luglio scorso,
a capo del partito "Pheu Thai", l'amnistia, dovrebbe servire a riconciliare una nazione
irrimediabilmente divisa, fra borghesia urbana e masse rurali, fra élite intellettuali
e larghe fasce di poveri. Ma, fra i beneficiari della legge che giuristi del governo
stanno mettendo a punto, ci sarebbe anche l'ex primo ministro Thaksin Shinawatra,
il magnate che ha governato la Thailandia fra il 2001 e il 2006, accusato di corruzione,
rovesciato da un colpo di stato e fuggito all'estero. Una fonte dell'agenzia Fides
nella Conferenza episcopale della Thailandia sottolinea che “è molto difficile prevedere
cosa accadrà”. “La gente è abbastanza disorientata e il panorama politico resta molto
fluido. Non sappiamo cosa avviene davvero dietro le quinte. E ai cittadini non viene
raccontata la verità, dunque non c'è la giusta e reale consapevolezza nell'opinione
pubblica. L'urgenza oggi è la trasparenza”. (A.L.)