2011-10-14 15:15:08

Convegno sulla Centesimus Annus: i valori della famiglia nell'impresa per superare la crisi


I valori della famiglia nel mondo imprenditoriale per superare la crisi economica. Questo il tema del convegno organizzato a Roma dalla “Fondazione Centesimus Annus – Pro Pontifice”, per celebrare i venti anni dalla grande enciclica sociale di Giovanni Paolo II. Due giorni di dibattiti su famiglia, economia e solidarietà che culmineranno sabato prossimo con i membri della fondazione che saranno ricevuti in Vaticano da Benedetto XVI. Il servizio di Michele Raviart.RealAudioMP3

La famiglia è una comunità solidale che vive e lavora per il bene comune. Un concetto più volte richiamato dai Pontefici, e che quando si manifesta nelle imprese a conduzione famigliare genera un fenomeno sociale prezioso e da tutelare. E sono proprio queste imprese, nate per durare attraverso le generazioni e fortemente coese al loro interno, ad essere le protagoniste del convegno organizzato per commemorare i venti anni dell’enciclica Centesimus Annus, come ci spiega Alberto Quadrio Curzio, professore emerito di economia politica all’Università cattolica del Sacro Cuore.

“Questo convegno vuole mettere in evidenza la grande importanza della famiglia, anche sotto il profilo dell’attività imprenditoriale. Spesso si ritiene che la famiglia in economia altro non sia che una forma protettiva dei membri della famiglia stessa. Certamente la famiglia ha anche questa funzione di solidarietà intra familiare, che è molto importante, ma come è dimostrato le famiglie che controllano imprese sono state capaci di resistere nel tempo, continuando a crescere, attuando la solidarietà anche con tutti i membri della comunità d’impresa: è ben altro che essere retrograde e non innovative”.

Una solidarietà, quindi, che non è una protezione acritica dei membri della famiglia, ma una fonte di innovazione dinamica e creativa che genera “valore”. Stefano Zamagni, docente di economia all’università di Bologna.

“La famiglia è il più potente generatore di “esternalità” positive nelle nostre società. Pensiamo alla produzione di capitale umano. Secondo: la famiglia è un ammortizzatore sociale. Terzo: la famiglia è un generatore di capitale sociale, perché abitua le persone ad interagire, a rispettarsi e quindi ad alimentare quel senso di tolleranza, che trasferito nella società, diventa il presupposto della democrazia: non ci può essere democrazia autentica dove l’istituzione familiare non regge”.

Per questo la famiglia, quella basata sul matrimonio e in Italia tutelata dalla costituzione, deve essere sostenuta da politiche che la promuovano come un soggetto unico e non come la somma dei suoi membri. “La famiglia si qualifica come comunità di lavoro e di solidarietà”, si legge nella “Centesimus Annus”, ed è il punto di partenza “per superare la mentalità individualista”, oggi come vent’anni fa. Mons. Domenico Calcagno, presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica.

“La ‘Centesimus Annus’ invita a guardare alla realtà della famiglia, per desumere da questa realtà alcune linee guida che possono essere poi applicate al mondo del lavoro, al mondo dell’imprenditoria, al mondo della società. Questi valori, ai quali siamo invitati a guardare, sono quelli della collaborazione reciproca, del sostegno reciproco, dell’aiuto non soltanto quando le cose vanno bene, ma anche quando – come in questo momento – siamo in difficoltà. La solidarietà che può nascere dal mettere in comune le risorse, dallo studiare forme di collaborazione anche tra imprese - non semplicemente concorrenza, ma anche collaborazione - può essere una via attraverso la quale superare alcune delle difficoltà presenti in questo momento”. (ap)







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