Guinea Bissau: continuano ad essere diffuse le peggiori forme di lavoro minorile
In Guinea Bissau e in Mauritania, nonostante la legge le impedisca, persistono ancora
le peggiori forme di sfruttamento minorile. In Mauritania la legge proibisce di lavorare
ai ragazzi minori di 14 anni, e punisce chi contravviene a questa regola. La realtà
però, secondo un recente rapporto dell’International Trade Unions Federation (Ituc),
è diversa e i ragazzi di quella fascia d’età continuano ad essere mandati a lavorare,
spesso in condizioni di schiavitù. Mentre la maggior parte dei bambini e delle ragazze
vengono utilizzati come domestici per 10 ore al giorno, i ragazzi vengono costretti
a chiedere l’elemosina o mandati a lavorare nell’industria edile, sugli autobus, o
arruolati nelle bande criminali. Nelle zone rurali - riferisce l'agenzia Fides - i
ragazzi sono costretti a lavorare nei campi o con gli animali per 16 ore al giorno
oltre che a subire molte violenze. Secondo una ricerca dell’ong Sos Slavery del 2009,
un quinto della popolazione mauritana è sottoposta a diverse forme di schiavitù. Non
è diversa la situazione in Guinea, dove la legge vieta il lavoro ai minori di 16 anni
ma in realtà essi vengono sfruttati nelle fattorie, nelle miniere, e nel settore della
pesca. Secondo l’Ituc, alcuni bambini lavorano in miniera dall’età di 5 anni per 16
ore al giorno, 7 giorni su sette. Altra piaga sociale è la tratta. Sono ancora tanti
i bambini costretti all’accattonaggio e ad altre attività illegali. Nelle società
rurali più povere dell’Africa occidentale il lavoro minorile viene considerato un
fenomeno normale, un modo per formare i bambini e assicurare loro lavoro futuro. In
Guinea, ad esempio, si ritiene che fare lavorare un bambino presso una famiglia sia
vantaggioso per lo stesso piccolo. Molte famiglie povere non hanno scelta se non quella
di mandare i loro figli a lavorare. Tra le priorità dell’Ituc ci sono l’attenta ricerca
di casi di bambini costretti a lavorare per pagare la loro educazione religiosa e
più procedimenti giudiziari per chi obbliga i bambini a lavorare. Ma data la realtà,
è altrettanto importante migliorare le condizioni di migliaia di bambini che inevitabilmente
finiscono per lavorare, e trovare un modo per aiutare anche loro ad andare a scuola.
(R.P.)