“Roberto, ti vogliamo bene, torna a casa! I tuoi genitori e i tuoi fratelli”. E' uno
dei tanti messaggi che si possono ascoltare nel programma per l'infanzia dell'emittente
cattolica Radio Wa, della Diocesi di Lira, nel nord dell'Uganda. I messaggi – rende
noto l’agenzia Zenit - sono rivolti a bambini che sono stati sequestrati dai ribelli
dell'Esercito di Resistenza del Signore per essere poi impiegati in conflitti come
soldati. Molti di loro non tornano a casa perché i ribelli li hanno costretti a mutilare
o a uccidere persone o anche parenti, o a incendiare le proprie case proprio per impedirne
il ritorno. Per questo, i bambini pensano spesso che se tornassero nelle famiglie
d'origine non verrebbero accettati. Nel programma infantile Karibu (Benvenuto) ci
sono anche ex bambini soldato che sono riusciti a fuggire e ora parlano della loro
nuova vita, esortando gli altri a seguire il loro esempio. Il programma viene ascoltato
anche nella foresta, e sono già più di 1.500 i bambini soldato fuggiti dalla prigionia
perché Radio Wa ha li ha aiutati a credere nella possibilità di costruirsi una vita
diversa e migliore. I ribelli negli anni scorsi hanno attaccato l'emittente dandola
alle fiamme. Per fortuna l'antenna di trasmissione non è stata distrutta, e Radio
Wa (che significa “la nostra radio”) continua a trasmettere una programmazione con
cui contribuisce alla pace e alla riconciliazione. L’Uganda è stato per più di vent'anni
teatro di un sanguinoso conflitto tra i ribelli dell'Esercito di Resistenza del Signore,
guidati da Joseph Kony, e le truppe governative. Circa 30.000 bambini e bambine sono
stati sequestrati per diventare soldati. Radio Wa offre servizi preziosi. Ogni settimana,
ad esempio, trasmette una radionovela in cui si affrontano, partendo dalla dottrina
della Chiesa e dai valori del Vangelo, temi come l'Aids, la violenza domestica, il
matrimonio e la famiglia, l'alcolismo, il ritorno dai campi di rifugiati, l'inizio
di una nuova vita dopo la guerra o la ricerca della riconciliazione. Un altro programma
informa dei pericoli insiti nella stregoneria. Ex stregoni spiegano i trucchi con
cui ingannavano la gente. Il vescovo di Lira, mons. Giuseppe Franzelli, prende spesso
la parola per parlare di temi di attualità. L'emittente può anche trasmettere dall'esterno
dello studio, e così è possibile seguire la Messa e altre celebrazioni. Attualmente
Radio Wa trasmette in un raggio di 200 chilometri. Finora i collaboratori hanno lavorato
con metodi antiquati: i canovacci vengono scritti a penna o a matita, e anche le apparecchiature
per la registrazione sono vecchie. Con dei computer tutto il lavoro sarebbe molto
più semplice. L'associazione caritativa cattolica internazionale Aiuto alla Chiesa
che Soffre (Acs) contribuisce a migliorare l'attrezzatura dell'emittente e la formazione
dei collaboratori. (A.L.)