Presentata la nuova stagione del Teatro dell’Opera di Roma
Presentata a Roma la stagione 2011-2012 del Teatro dell’Opera della Capitale, che
s’inaugura il 27 novembre con il verdiano “Macbeth” diretto da Riccardo Muti, e prosegue
poi con altri titoli come le popolari “Butterfly”, “Gioconda” e “Barbiere di Siviglia”,
sempre con ottimi direttori e interessanti allestimenti scenici, mentre il sovrintendente
annuncia anche una particolare e futura attenzione del Teatro al grande repertorio
della musica sacra, che inizia con un primo concerto mozartiano il 5 novembre nella
Chiesa romana di Sant’Ignazio. Il servizio di Luca Pellegrini:
“Molto il
Teatro dell’Opera di Roma con le sue possibilità artistiche e tecniche può dare all’Italia”.
Parole rivolte, in una sua lettera, all’Orchestra del Lirico Capitolino da Riccardo
Muti. Ieri l’annuncio, che ha suscitato molta sorpresa e qualche curiosità: la sua
nomina a Direttore Onorario a vita, subito accolta dall’artista. Singolare e significativa.
In quale senso, precisa il Direttore Artistico del Teatro, Alessio Vlad:
R.
- Questo conferma l’impegno del Maestro Muti col Teatro dell’Opera di Roma, che questo
è l’unico teatro dove Muti dirigerà l’opera. Questo ovviamente a tutti noi dà la serenità
per continuare a percorrere un percorso che sicuramente è un percorso complesso.
D.
- Maestro, nel presentare la stagione lei ha usato prima di tutto il termine rafforzamento.
Perché?
R. - Dal punto di vista artistico significa che il problema
di questo teatro era di avere un rapporto con la città di Roma; questo teatro era
un teatro che aveva perso, per tanti versi, l’affezione del pubblico e il pubblico
in questa stagione ci ha premiati. Quindi è un rafforzamento e un consolidamento anzitutto
del rapporto tra il Teatro dell’Opera e il suo pubblico; è naturalmente un rafforzamento
e un consolidamento del rapporto tra il Maestro Muti e l’Opera di Roma; ma è un rafforzamento
e un consolidamento del rapporto con tanti altri artisti che tornano all’Opera di
Roma e che proseguono il loro rapporto con l’Opera di Roma, da James Conlon a Charlers
De Tois; ed è un rafforzamento e un consolidamento di questo teatro in un ambito generale
e soprattutto con i grandi teatri europei.
Il secondo titolo verdiano
diretto da Muti, “Attila”, forma con quello inaugurale una splendida ouverture alla
grande stagione del 2013 nel corso della quale, per festeggiare il duplice bicentenario
verdiano e wagneriano, Muti dirigerà tre opere del “Cigno di Busseto” e si troverà
in cartellone l’opera romana per eccellenza di Wagner, vero kolossal del palcoscenico,
il raro e bellissimo “Rienzi”.(mg)