Pakistan: il fenomeno dell' "accaparramento delle terre" opprime le minoranze religiose
C’è un altro sottile strumento di oppressione verso le minoranze religiose in Pakistan:
è il “land grabbing”, letteralmente “accaparramento di terreni”. Si basa sull’affitto,
acquisto o esproprio di grandi appezzamenti di terra, e in Pakistan viene sistematicamente
utilizzato da grandi proprietari terrieri o potenti uomini di affari a danno di piccoli
agricoltori cristiani o indù. E’ quanto denunciano all’agenzia Fides organizzazioni
come la “All Pakistan Minorities Alliance” (Apma) e il “Centre for Legal Aid, Assistance
and Settlement” (Claas) che difendono i diritti delle minoranze. Le due associazioni
riferiscono a Fides un esempio: il 5 ottobre scorso il villaggio cristiano di Chak
34/16-L nel distretto di Mian Chanuu, in Punjab, è stato attaccato da un commando
di musulmani che hanno scacciato i fedeli per accaparrarsi i loro terreni. Nel blitz
un cristiano è stato ucciso e 38 feriti gravemente, fra i quali donne e bambini. L’avvocato
Joseph Francis, Direttore di Claas, dopo un sopralluogo e una indagine, parla di un
“tipico caso di land grabbing a danno delle minoranze religiose”. La prassi è possibile
anche grazie alla complicità della polizia che, soprattutto nel Punjab, non interviene
per fermare tali soprusi, che impoveriscono famiglie già povere di agricoltori, che
avevano in un piccolo terreno l’unica fonte di sostentamento. “Gli aggressori – dice
Francis a Fides – hanno scacciato le famiglie con la violenza e senza alcuna pietà,
hanno percosso e buttato in strada bambini e ragazzi, usando anche armi da fuoco.
Saqib Masih, giovane cristiano di 22 anni, che voleva difendere una donna con dei
bambini, è stato ucciso”. I feriti si trovano ricoverati negli ospedali civili di
Mian Channu, Khanewal e Multan. L’Apma e Claas, segnalando il grave problema della
“mafia dei latifondisti” in province come il Punjab e il Sindh, chiedono un intervento
del governo centrale e la tutela dei diritti delle minoranze. (R.P.)