Prima Lettera pastorale del cardinale Scola all’arcidiocesi di Milano
Occorre riscoprire più profondamente la bellezza, la bontà e la verità della famiglia.
È questo l'invito con cui si apre la prima Lettera pastorale all’arcidiocesi di Milano
dell’arcivescovo cardinale Angelo Scola. Il testo è incentrato sull'Incontro Mondiale
delle famiglie che si terrà a Milano nel 2012: “La famiglia – scrive il porporato
- è la via maestra e la prima, insostituibile ‘scuola’ di comunione, la cui legge
è il dono totale di sé”. I cristiani, proponendola in tutta la sua bellezza, al di
là delle loro fragilità, intendono testimoniare agli uomini e donne del nostro tempo,
qualunque sia la loro visione della vita, che l’oggettivo desiderio di infinito che
sta al cuore di ogni esperienza di amore si può realizzare. La famiglia così concepita
è un patrimonio prezioso per l’intera società”. L'Incontro Mondiale delle famiglie
– ricorda l'agenzia Sir - culminerà con la visita del Papa. L'invito del cardinale
Scola, dunque, è quello di cogliere l’occasione della presenza di Benedetto XVI nella
diocesi di Milano per riscoprire nelle tante iniziative sparse sul territorio, l'importanza
della sua figura perché “spesso non siamo consapevoli dell’importanza del ministero
del Papa” e “in una società complessa come la nostra è molto facile ridurre il suo
autorevole Magistero ad una opinione tra le altre”. L'arcivescovo chiede poi di organizzare
dei momenti di conoscenza, nei gruppi come nelle parrocchie degli insegnamenti del
Papa in particolare in materia di famiglia, festa e lavoro. Tre, invece, le sollecitazioni:
la prima è il lavoro sulle dieci catechesi appositamente predisposte per l'Incontro
Mondiale; segue l’invito concreto a “sostenere le famiglie in difficoltà” favorendo
“iniziative tese a generare lavoro”, anche sulla scia di quanto chiesto negli anni
scorsi con il Fondo famiglia lavoro promosso dal cardinale Tettamanzi; ultima sollecitazione
è la richiesta di vivere questa esperienza dell'Incontro Mondiale in una logica di
ospitalità e volontariato: “Viverle in prima persona è la strada maestra e alla portata
di tutti per imparare un po’ di più quel dono di sé che compie la vita. Chi tra di
noi sarà disponibile ad accogliere altre famiglie, provenienti da tutto il mondo,
e a prestare il proprio tempo per collaborare, come volontario, potrà sperimentarlo
di persona. Per questo – conclude il cardinale Scola - rivolgo il mio invito forte
e accorato alle comunità ed in particolare a tutte le famiglie dell’arcidiocesi perché
siano disponibili all’accoglienza e alla collaborazione: non importa la quantità di
tempo, di spazio o di disponibilità che ciascuno potrà dare. Ognuno offra quello che
può, senza pensare che è troppo poco perché possa essere significativo: ciò che conta
è il sì di ciascuno”. (A.L.)