Italia: due ricerche denunciano gravi violazioni dei diritti di bambini e donne rom
E’ in atto una “sistematica violazione dei diritti della comunità rom e sinte in Italia”.
E’ quanto emerge da due rapporti sui diritti dell’infanzia e delle donne rom presentati
ieri a Roma dal Centro europeo per i diritti dei rom (Errc) e dall’Associazione 21
luglio. Nelle ricerche si sottolinea che i bambini non hanno garanzia dell’accesso
all’istruzione e standard di vita accettabili. Le donne sono costrette a subire discriminazioni,
violenze domestiche, matrimoni precoci prima di 16 e 18 anni. I due rapporti erano
già stati inviati, nel mese di settembre, alle apposite Commissioni delle Nazioni
Unite. Il Comitato delle Nazioni Unite per la difesa dei diritti dei minori – riferisce
l'agenzia Sir - ha subito espresso “serie preoccupazioni” per quanto riguarda in particolare
lo stato di apolidia di molti bambini rom e per le loro precarie condizioni di salute
che “si manifestano nei tassi di mortalità infantile più alti e nella più elevata
incidenza di malattie croniche e infettive”. Il Comitato ha espresso inoltre “profonda
preoccupazione per le notizie di bambini stranieri collocati in istituti di correzione
minorile e centri di accoglienza solo a causa della mancanza di documenti”. Nella
conclusione il Comitato, “notando la deplorevole situazione economica e di esclusione
sociale della comunità rom” ha auspicato “un piano nazionale di azione per una vera
integrazione sociale dei Rom nella società italiana”. L’Associazione 21 luglio ha
effettuato, recentemente, anche un monitoraggio sulle azioni promosse dal Piano nomadi
del Comune di Roma, verificando circa 430 sgomberi, che hanno portato alla nascita
di 256 insediamenti informali. “Sgomberi che hanno comportato una spesa stimata di
circa 4 milioni di euro – ricorda Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21
luglio - e che hanno prodotto, in primo luogo, la violazione sistematica dei fondamentali
diritti dell’infanzia sanciti dalle convenzioni internazionali”. L’Associazione 21
luglio chiede quindi alle autorità locali “l’immediata sospensione degli sgomberi
illegali e dei trasferimenti forzati che riguardano le comunità rom e sinte presenti
nel territorio della capitale”. (A.L.)