Il governo egiziano: le nostre dimissioni nelle mani dei militari
Si temono nuove violenze in Egitto dopo gli scontri, domenica scorsa tra esercito
e cristiani copti, che hanno provocato la morte di almeno 36 persone. Il segretario
generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha rivolto un appello all’unità e chiesto di garantire
l’indipendenza delle indagini. Sul fronte politico interno le prime defezioni ma il
premier Sharaf ha assicurato: ''Le nostre dimissioni sono nelle mani del Consiglio
Supremo delle Forze Armate, che può accettarle in qualsiasi momento''. Sul clima di
odio e violenza che si registra nel paese, Amedeo Lomonaco ha sentito il missionario
comboniano padre Luciano Verdoscia, da oltre 20 anni al Cairo