2011-10-08 15:34:40

Libia: continua l’offensiva contro Sirte, ultima roccaforte di Gheddafi


Si continua a combattere a Sirte, città natale di Gheddafi e una delle ultime roccaforti fedeli al regime. Per le forze del Consiglio nazionale di transizione (Cnt), si tratta dell'"offensiva finale", mentre rimane alta l’emergenza umanitaria per i civili. Il servizio di Michele Raviart:RealAudioMP3

Colonne di fumo si alzano da Sirte, mentre l’artiglieria continua a sparare sotto gli occhi dei caccia della Nato. Questo lo scenario stamattina nella città di Gheddafi, 360 chilometri ad est di Tripoli ed ultimo fronte della guerra che da mesi sta lacerando la Libia. Le forze del Consiglio nazionale di transizione (Cnt), giunte a Sirte da Misurata e da Bengasi, combattono strada per strada contro gli ultimi soldati ancora fedeli all’ex rais. Obiettivo principale dell’offensiva, che coinvolge tutta la città è il Centro congressi “Ouagadogou”, un tempo luogo dove Gheddafi riceveva i leader mondiali ed ora postazione di difesa di circa ottocento agguerriti lealisti. Dodici i combattenti del Cnt uccisi finora negli scontri, mentre si contano quasi duecento feriti, tra cui due autisti delle ambulanze che stanno facendo la spola tra Sirte e gli ospedali da campo fuori città. Intanto, sono migliaia i civili che nelle scorse settimane hanno abbandonato Sirte, mentre cresce la preoccupazione per l’incolumità di chi è rimasto, tanto che l’inviato Onu in Libia, Ian Martin, ha invitato entrambe le parti a rispettare i diritti umani ed evitare rappresaglie. E se il governo provvisorio assicura che tutta la Libia sarà presto liberata, non ci sono ancora notizie certe sulla sorte di Gheddafi. Risale a giovedì scorso l’ultimo messaggio audio dell’ex-rais: un appello alla resistenza che difficilmente ormai verrà ascoltato dal popolo libico.

Siria: l’esercito spara durante i funerali dell’attivista curdo ucciso ieri
Le Forze di sicurezza siriane hanno aperto il fuoco durante i funerali dell’attivista curdo, Meshal Tammo, ucciso ieri da un commando governativo. A riferirlo è l’Osservatorio siriano per i diritti umani, che parla di una vittima tra le migliaia di curdi siriani che stavano partecipando alle esequie nella città di Qamishli, nel nordest del Paese. L’uccisione di Tammo è stata duramente condannata dalla rappresentante per la politica estera europe, Catherine Ashton, che si è scagliata anche contro “tutti gli atti orientati ad incitare il conflitto interetnico ed interconfessionale. Critiche anche dal portavoce del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che ha invitato il presidente Al-Assad a lasciare “subito” il potere poiché, sostiene, sta conducendo il suo Paese “su un cammino molto pericoloso”. “Queste azioni”, ha aggiunto il portavoce della Casa Bianca, “mettono ancora in evidenza il fatto che le promesse di riforme e di dialogo da parte del regime siriano sono vuote”. Il monito degli Usa arriva a tre giorni dal veto di Russia e Cina a una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, che invitava a dispiegare osservatori dei diritti umani in Siria.

Afghanistan: respinta un’offensiva talebana al confine con il Pakistan
La forza internazionale Isaf ha reso noto di aver respinto un imponente offensiva talebana nella provincia di Paktika, al confine con il Pakistan. Si tratta del più grande attacco coordinato contro l’alleanza dal 2009. Intanto, a dieci anni dall’intervento militare contro il regime talebano, il presidente Hamid Karzai ha ammesso alla Bbc il fallimento del suo governo e della comunità internazionale nel creare un Afghanistan sicuro per la popolazione. Dure le parole di Karzai anche verso il Pakistan, reo di fornire rifugi sicuri ai talebani nel proprio territorio.

Pakistan: solidarietà dei partiti islamisti al killer del governatore del Punjub
Migliaia di dimostranti hanno protestato in Pakistan contro la condanna a morte di Mumtaz Qadri, la guardia del corpo che aveva ucciso lo scorso gennaio il governatore del Punjub, Salman Tesser. Il governatore si era fermamente opposto alla legge contro la blasfemia e aveva difeso la donna cristiana, Asia Bibi. Le manifestazioni di protesta sono state organizzate dai principali partiti islamisti, che chiedono al presidente Asif Ali Zardari di concedere la grazia a Qadri, considerato un “soldato dell’Islam”.

Iraq: due oleodotti attaccati nel sud
Due esplosioni hanno danneggiato questa notte un oleodotto nel sud dell’Iraq, causando un incendio e costringendo gli operatori a deviare il flusso di petrolio. Gli incidenti sono avvenuti nella zona del ponte Sawfan, a sudest di Bassora e vicino giacimento di Rumalia, uno dei più grandi del mondo. Gli attentati, che non sono stati rivendicati, non hanno causato danni alla produzione.

Belgio: trovato l’accordo per uscire dalla crisi istituzionale
Dopo 18 mesi, si è conclusa la crisi politica in Belgio. Nella notte è stata raggiunta un'intesa globale su un pacchetto di riforme istituzionali che spiana la strada alla nascita di un nuovo governo. L’accordo, tra otto partiti fiamminghi e francofoni, verrà ufficializzato in parlamento martedì prossimo e garantirà la formazione del nuovo governo. Il servizio di Giancarlo La Vella:RealAudioMP3

Dopo un anno e mezzo il Belgio può riprendere la strada della piena gestione istituzionale. Il nodo da sciogliere verteva su un profondo contrasto tra partiti francofoni e fiamminghi, che hanno finalmente raggiunto un'intesa sulla riforma di alcune istituzioni: una svolta, secondo molti storica, che prevede maggiori poteri per le regioni. Portata poi da quattro a cinque anni la durata della legislatura federale, la stessa di quelle regionali, ma con elezioni che si svolgeranno non in contemporanea. L'autonomia delle tre regioni – le Fiandre di lingua fiamminga, la Vallonia e Bruxelles di lingua francese – viene rafforzata a livello fiscale e sanitario, ma non riguarderà Protezione civile e Vigili del fuoco, come chiedevano invece i fiamminghi. Nell’immediato futuro politico del Belgio vi sono ora due scogli: i partiti dovranno trovare un ulteriore difficile accordo sul bilancio 2012 e sulla politica socio-economica, poi sulla formazione del nuovo governo con le relative cariche istituzionali; impresa non facile, viste le profonde diversità di vedute tra Vallonia e Fiandre, divise politicamente oltre che linguisticamente: il sud francofono è a maggioranza socialista, mentre il nord fiammingo è conservatore. Saranno necessarie due o tre settimane per dare vita al governo, ma a questo punto la formazione di un esecutivo con pieni poteri è un passo obbligato, anche in chiave europea, per porre fine ad una crisi da record mondiale, sia pure di fronte a posizioni che sembrano inconciliabili.

Crisi: il direttore generale del Fmi visita il presidente Sarkozy
Il direttore generale del Fondo monetario internazionale, l’ex ministro francese dell’economia Christine Lagarde, ha incontrato questo pomeriggio all’Eliseo il presidente francese, Nicolas Sarkozy. Tra i temi dell’incontro, la preparazione del vertice del G20 di Cannes e la situazione della zona euro. Il presidente Sarkozy domani incontrerà il cancelliere tedesco, Angela Merkel, per accelerare il rafforzamento della governance europea e il piano di salvataggio dell’euro.

Polonia domani alla urne per il rinnovo del parlamento
La Polonia andrà domani alle urne per il rinnovo del parlamento, composto dalla Camera bassa, di 460 deputati, e dal Senato, di 100 senatori. Oltre 30 milioni gli aventi diritto al voto. Al centro della campagna elettorale, il confronto tra europeisti e conservatori. Il servizio di Giuseppe D’Amato:RealAudioMP3

Il premier uscente, Donald Tusk, della liberale “Piattaforma civica” ha parlato a migliaia di ragazzi radunati nel nuovo stadio nazionale di Varsavia. Ha proposto la sua ricetta di stabilità e di controllo del deficit di bilancio. Il suo principale sfidante, Jarosław Kaczynski, del conservatore “Legge e giustizia”, ha attaccato le privatizzazioni e le riforme degli avversari. Poi, in un libro, ha criticato la cancelliera tedesca Merkel e i rapporti con la Russia. I sondaggi forniscono dati contrastanti: secondo alcuni, si assisterà ad un testa a testa, ma molto dipenderà dall’affluenza alle urne. Soltanto cinque formazioni dovrebbero superare la barriera del 5 per cento per avere una rappresentanza parlamentare. Certamente, servirà un accordo di coalizione per formare il governo. Unico Paese Ue non in recessione nel 2009, la Polonia – ora presidente dell’Unione – cresce da anni a ritmo del 3 per cento.

New York: il sindaco Bloomberg condanna gli “indignados” americaniLa protesta degli “indignados” di New York si ritorcerà contro le persone che lavorano, causerà licenziamenti e penalizzerà l’economia di tutta la città. Così Micheal Bloomberg, sindaco della città americana, ha commentato alla radio le manifestazioni che si stanno svolgendo da giorni in tutti gli Stati Uniti contro la crisi finanziaria. Il sindaco Bloomberg ha inoltre sottolineato come l’amministrazione di New York permetterà ai manifestanti finché questi rispetteranno le leggi. In caso contrario scatteranno gli arresti, com’è già avvenuto sabato scorso a Brooklyn. (Panoramica internazionale a cura di Michele Raviart)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 281







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