2011-10-07 15:09:21

Rapporto Eurisko: in un periodo di crisi, la famiglia resta il punto di riferimento


La crisi è percepita dalle famiglie italiane non come passeggera, ma come un dato strutturale. E’ quanto emerge dallo studio realizzato da Gfk Eurisko per "Famiglia Cristiana". 81 nuclei familiari su 100 ritengono che in Italia non si stiano gettando le basi per il futuro. Dalla ricerca inoltre la famiglia emerge quale istituzione di riferimento supplendo alle carenze politiche e sociali. Le famiglie con figli – rileva l’indagine – si rapportano diversamente alla crisi rispetto a quelle senza. Un dato significativo sul quale si sofferma al microfono di Paolo Ondarza, Giuseppe Minoia, presidente di Gfk Eurisko:RealAudioMP3

R. - Le famiglie che hanno figli piccoli hanno un’idea della realtà e soprattutto un impegno verso la realtà che è molto differente rispetto alle famiglie che non hanno figli. Quindi, avere dei figli oggi significa, secondo i nostri dati, essere una famiglia che si impegna in maniera molto forte per il futuro. La famiglia si rende sempre più conto che nessuno riesce a dare certezze, sicurezze e risposte per quanto riguarda il mercato del lavoro e, con grandi sforzi, nel nucleo familiare si cerca di trovare le risposte per i propri figli.

D. - Tradotto in altre parole, la presenza di figli aiuta ad essere più progettuali…

R. - Assolutamente sì. Questo mi sembra il dato che ci sfugge, purtroppo. Non sono gli individui che progettano il futuro, sono le famiglie.

D. - Ma come si rapportano le famiglie italiane alla crisi, come la percepiscono?

R. - La percepiscono come una realtà che non finisce. Avrebbero tanta voglia di sentirsi dire da qualche ente, istituzione seria, credibile, che la crisi avrà un termine, ma purtroppo questo termine non c’è.

D. - La crisi è diventata, quindi, un dato strutturale…

R. - Sta diventando un dato strutturale, un dato con il quale si comincia a pensare che si debba convivere per tempi piuttosto lunghi.

D. - E inoltre si pensa di vivere peggio in Italia che in altri Paesi dell’Europa…

R. - Assolutamente sì. Si è convinti che l’Italia sia il Paese che dà meno risposte sul futuro rispetto agli altri Paesi europei. Si ha la sensazione, la certezza, la convinzione che si stia vivendo in un Paese che non dà le risposte progettuali che un Paese con una gestione politica seria dovrebbe dare.

D. - Le famiglie come spendono i loro soldi?

R. - Prima di tutto tendono a rimandare gli acquisti importanti e vengono acquistati i prodotti necessari della settimana. Quindi, la famiglia, soprattutto la famiglia con i figli, diventa anche quell’ambito, una sorta di network, in cui si dibattono questi temi: se acquistare o no, cosa acquistare, cosa sia più conveniente.

D. - Infine, dalla vostra ricerca emerge un dato che suscita anche qualche preoccupazione: il ricorso al credito, che sta assumendo un carattere abbastanza rilevante…

R. - Sì, perché il sistema dei risparmi si è eroso. Le famiglie italiane risparmiano sempre meno e quindi ricorreranno sempre di più al sistema del credito. (ap)







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