La Polonia presenta a Palermo il semestre di presidenza del Consiglio dell’Ue
“Europa aperta. Polonia e Sicilia al crocevia delle culture: opportunità e sfide”.
E’ il titolo di una serie di incontri e dibattiti in corso a Palermo da oggi a domenica
promossi dall’ambasciata della Polonia di Roma, in occasione del turno di Presidenza
nel Consiglio dell’Unione Europea. Polonia come Paese con una grande tradizione multiculturale,
sul cui territorio hanno convissuto religioni diverse, un Paese molto attento alle
questioni del rispetto, della libertà e alle differenze culturali, volge lo sguardo
verso il Mediterraneo e la sua ricca cultura, in particolare verso la Sicilia. La
multiculturalità dell’Isola diventa filo conduttore con la storia della Polonia e
uno spunto per future iniziative. “Consapevoli del ruolo dell’influenza del mondo
arabo in Sicilia – ha detto l’ambasciatore della Repubblica di Polonia in Roma, Wojciech
Ponikiewski, parlando del contributo culturale apportato dai musulmani polacchi –
volevamo mostrare qui a Palermo questa componente poco nota della nostra cultura e
delle tradizioni. Così il patrimonio culturale dei musulmani polacchi diventa una
chiave che introduce un tema più ampio: quello della multiculturalità, della coesistenza
di civiltà diverse, della loro mutua apertura e interazione”. “Per la Polonia che
per secoli è stata un organismo multietnico e multiculturale, la visione dell’Europa
Aperta rimane quindi sempre valida. L’Europa – ha proseguito l’ambasciatore della
Polonia – non può essere definita diversamente che come un insieme o una comunità
di valori. Valori come la libertà, la democrazia, la dignità e i diritti dell’uomo.
Questi valori di per sé implicano anche un atteggiamento di apertura verso gli altri.
L’Europa in questo senso non può che essere aperta”. L’ambasciatore Ponikiewski si
è espresso anche sugli sbarchi di extracomunitari registrati nell’isola: “Ovviamente
sarebbe ingenuo e fuorviante parlare dell’Europa aperta senza far cenno anche alle
sfide che il nostro continente affronta nei rapporti con il vicinato. Siamo stati
tutti testimoni delle massicce ondate di immigrazione dall’Africa del Nord che, negli
ultimi mesi sono approdate principalmente in Italia ed, in primo luogo, a Lampedusa
e in Sicilia. Le conseguenze sociali ed economiche della primavera araba e della crisi
libica hanno svelato molte lacune nella gestione dei fenomeni migratori a livello
comunitario. Condividiamo con l’Italia – ha concluso - l’idea che la politica migratoria
necessita di un approccio comunitario. Ci stiamo adoperando non solo a favore della
riforma del sistema Schengen ma anche al fine di ultimare i lavori sul sistema di
asilo entro il 2012”. (Da Palermo, Alessandra Zaffiro)