2011-10-06 15:27:08

L’agenzia Moody’s declassa aziende pubbliche e private italiane


Le Borse europee si confermano vivaci a metà seduta e segnano aumenti nell'ordine del 2%. Dal punto di vista dell’economia, la giornata si è aperta con la notizia che subito dopo aver declassato il debito sovrano dell'Italia, l'agenzia Moody's ha tagliato anche il rating di alcune aziende pubbliche e private italiane. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

Probabilmente ad aiutare il rialzo sui mercati sono state le parole del presidente della Commissione Ue, Jose' Barroso, che ha confermato l'idea di un'azione coordinata per ricapitalizzare le banche, e le attese per le decisioni che dovrebbero venire dalla Bce. Per quanto riguarda Wall Street, i futures sono positivi anche in vista dei dati sull'occupazione Usa. Intanto, in Italia si prende atto del declassamento di Eni, Enel, Finmeccanica, Poste italiane e Terna, ma anche delle due principali banche, Unicredit e Intesa Sanpaolo, da parte dell’agenzia di rating Moody’s, che peraltro era atteso. Si salvano solo Generali e Allianz Italy. L’annuncio di Moody’s, secondo il Wall Street Journal, rappresenta un avvertimento non solo per Roma, ma per tutta l'Europa. Il quotidiano Usa spiega che la decisione rispecchia il “fallimento dell'Europa nel ripristinare la fiducia nel mercato del debito pubblico” oltre ai problemi fiscali dell'Italia. Resta da dire che in Germania l'Istituto tedesco per la ricerca economica (Diw) ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita del Pil tedesco per quest'anno e per il 2012.

Nuova marcia a New York contro Wall Street
Sono scesi in 30 mila ieri in strada a New York per una nuova marcia sul distretto finanziario, la prima dopo le tensioni della scorsa fine settimana, quando la polizia ha arrestato 700 persone che protestavano contro Wall Street. Il servizio di Elena Molinari:RealAudioMP3

Il popolo degli “indignados” a stelle e strisce si riunisce di nuovo. Ieri in piazza sono scese almeno 30 mila persone a New York per una marcia sul distretto finanziario, la prima dopo che la polizia aveva arrestato 700 persone lo scorso fine settimana. E si è trattato della manifestazione più grande da quando tre settimane fa è iniziato il presidio davanti al "tempio della finanza mondiale". Alle fila di giovani studenti, artisti e disoccupati, si sono questa volta uniti i sindacati e molte associazioni compresa quella della categoria degli infermieri. Alcune di queste persone sono arrivate da molto lontano e sono tutte determinate ad andare avanti ad oltranza per ottenere riforme del sistema finanziario e fiscale che favoriscano più il cittadino e meno le grandi banche ed aziende. Tutto intorno ai manifestanti la polizia era in assetto antisommossa. Le autorità hanno infatti dato agli agenti ordine di intervenire per evitare disordini o che i manifestanti blocchino il traffico. Intanto, la protesta si è propagata in tutto il territorio americano con dimostrazioni ieri anche a Los Angeles, Boston e in Florida.

2900 persone uccise in Siria dall'inizio delle proteste antigovernative
E' salito a oltre 2900 il numero delle persone uccise in Siria nella repressione delle manifestazioni contro il regime del presidente Bashar al Assad, cominciate lo scorso marzo. Lo ha reso noto oggi a Ginevra l'ufficio dell'Alto commissario per i diritti umani. ''Basandoci sulla lista di nomi che abbiamo stilato, il numero totale di persone uccise in Siria dall'inizio delle proteste e' ora di oltre 2900'', ha dichiarato Rupert Colville, portavoce dell'Alto commissario Navi Pillay.

Continua l’esodo di libici in Tunisia: solo in settembre 400 persone
Nonostante il miglioramento della situazione della sicurezza in vaste aree della Libia, continua incessante l'arrivo in Tunisia di rifugiati libici: secondo i dati riferiti dalla Tap, nel solo mese di settembre oltre 400 mila sono passati per il posto di frontiera di Ras Jedir, con una media giornaliera di oltre diecimila arrivi. Talvolta, riferisce sempre l'agenzia tunisina, ci sono stati anche ''alterchi'', così vengono definiti, tra i libici che controllano il posto di frontiera sul loro versante e tunisini. Scontri che hanno costretto le forze di sicurezza tunisine a esplodere colpi d'arma da fuoco in aria a scopo intimidatorio. Questi episodi hanno anche imposto in qualche circostanza la chiusura del posto di frontiera sul versante tunisino. A Camp Choucha il numero dei rifugiati stranieri sta progressivamente scendendo ed ora è attestato sulle 3400 unità, in maggioranza somali, eritrei ed iracheni. Il loro rimpatrio va avanti al ritmo di 10-15 al mese.

Kosovo: perquisizioni di agenti della missione europea in sedi Ministero interno
Gli agenti di Eulex, la missione europea in Kosovo, hanno effettuato oggi a Pristina numerose perquisizioni nelle sedi del Ministero dell'interno e della polizia kosovara arrestando sei persone, tre delle quali funzionari, accusate di corruzione. Come ha reso noto Eulex in un comunicato, l'operazione è stata decisa per smantellare una rete criminale attiva negli appalti ad aziende fornitrici di armi e munizioni alle forze di polizia in Kosovo. Le perquisizioni, è stato precisato, hanno riguardato complessivamente 12 luoghi differenti fra uffici, abitazioni private, sedi di società private. Il danno al bilancio del Ministero dell'interno sarebbe superiore al milione di Euro. Nell'ambito della stessa inchiesta, ha riferito Eulex, perquisizioni sono state effettuate anche in Germania in un ufficio e in un’abitazione privata.

Sara Palin non si candida alle presidenziali 2012
“La mia famiglia viene prima”. Questa la spiegazione contenuta in una lettera inviata ai suoi sostenitori e diffusa dai media, con la quale Sarah Palin, ex governatore dell'Alaska ha annunciato la decisione di non correre per le presidenziali del 2012. “Dopo aver pregato molto e dopo una lunga riflessione, ho deciso che non mi candiderò alle presidenziali del 2012”, sono le parole della Palin, ex candidata repubblicana alla vicepresidenza degli Stati Uniti nel 2008, nella lettera inviata ai suoi sostenitori e diffusa dai media, con la quale l’ex governatore dell'Alaska ha annunciato la decisione di non correre per le presidenziali del 2012.

Nave container con petrolio arenata in Nuova Zelanda
Una nave container di una compagnia di navigazione italiana si è arenata nelle prime ore di ieri in una barriera corallina al largo del maggior porto di esportazione della Nuova Zelanda e ha cominciato a perdere petrolio, ma la fuga è stata per ora bloccata. La Rena, di 236 metri, registrata in Liberia, della "Mediterranean Shipping Company" di proprietà della famiglia dell'armatore italiano, Gianluigi Aponte, è carica per tre quarti con 2100 container e 1700 tonnellate di carburante pesante ed era a 22 km dal porto di Tauranga nell'isola del nord, dove era diretta per caricare altro cargo. Nessuno è rimasto ferito fra i 25 membri di equipaggio ma si è aperta una falla nello scafo, la nave è inclinata di 12 gradi, due delle stive sono allagate e l'acqua viene pompata via. “Siamo pronti a lanciare qualsiasi livello di risposta all'inquinamento che la situazione richieda”, ha detto il portavoce di "Maritime New Zealand", Rob Service. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 279







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