Desolazione del Patriarcato latino per l’incendio nella moschea in Galilea
“Un crimine contro un luogo di culto e un autentico attacco ai valori del rispetto
per le religioni”. Con queste parole il Patriarcato latino di Gerusalemme Fouad Twal
esprime “desolazione” e condanna, in una nota ripresa dall'agenzia Sir, per l’incendio
nella moschea del villaggio beduino di Touba Zangaria, in Galilea. Sul luogo del rogo
sono state rinvenute varie scritte. Tra queste, alcune incitavano alla vendetta. Altre
ricordavano Palmer Asher, il colono israeliano morto lo scorso 23 settembre con il
figlio di 18 mesi in seguito ad un incidente stradale causato da una sassaiola da
parte di giovani palestinesi. Al momento, sono in corso indagini per individuare i
responsabili dell’incendio nel luogo di culto islamico. Le fiamme hanno gravemente
danneggiato la moschea e distrutto molti libri. Una ferma condanna è arrivata anche
dal premier israeliano, Benjamin Netanyahu. “Un atto – ha detto – che va contro i
valori di Israele che attribuisce suprema importanza alla libertà di religione e di
culto”. (A.L.)