2011-10-06 14:23:55

Costa d’Avorio: emergenza umanitaria nell’ovest. Le missioni salesiane danno speranza


La situazione umanitaria nelle regioni occidentali della Costa d’Avorio resta drammatica. Gli sfollati sono oltre 60 mila, di cui almeno 27 mila nella sola area di Duékoué. Sono inoltre più di 120 mila i rifugiati ivoriani nella vicina Liberia in attesa di ritornare in patria. Si deve anche aggiungere che dopo la crisi post elettorale, l’emergenza umanitaria in Costa d’Avorio non sembra più ricevere, da parte della comunità internazionale, adeguata attenzione. Finora – sottolinea all'agenzia Misna il direttore per lo sviluppo umano di Caritas Costa d’Avorio, Jean Djoman - solo il 28% dei fondi richiesti sono stati sbloccati. Sono tre, in particolare, le priorità per l’intervento umanitario nell’ovest del Paese. Servono medicinali, cibo e piani di ricostruzione delle abitazioni. “Almeno 35 mila famiglie – ricorda Jean Djoman – sono a rischio carestia”. Nei prossimi mesi la situazione potrebbe ulteriormente aggravarsi: il periodo di semina è terminato ma molti agricoltori non sono riusciti ad avviare le colture. Per questo – aggiunge – “il prossimo raccolto sarà limitato”. Le riserve di cibo “si stanno esaurendo” e le attività degli operatori umanitari sono anche ostacolate da una situazione di “insicurezza persistente”. Tra le zone più instabili c’è l’area di Duékoué. Ma proprio in questa regione non mancano segnali di ripresa, anche grazie all’insostituibile impegno delle missioni cattoliche. In particolare, dopo un periodo di estrema difficoltà per il sovraffollamento, il Centro salesiano “Santa Teresa di Gesù Bambino” sta finalmente uscendo dalla situazione di emergenza. Le condizioni di vita all’interno del Centro migliorano ed è ora anche possibile far ripartire le attività per aiutare la popolazione locale. Attualmente, nella missione sono ospitate circa 6 mila persone. Anche il Centro salesiano di formazione professionale ha ripreso le proprie attività. Attualmente, sono aperte le iscrizioni per il nuovo anno. Sul fronte politico, infine, è incoraggiante la ripresa del dialogo tra partiti al potere e gruppi dell’opposizione legati all’ex presidente Laurent Gbagbo. “Gli ivoriani – sottolinea Jean Djoman – devono ritrovare la fiducia. Soprattutto – conclude – sperano di poter andare alle urne in un clima pacifico”. (A.L.)







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