Sudan: appello dell’ausiliare di Khartoum per la pace nelle regioni del Kordofan e
Nilo Blu
Il vescovo ausiliare di Khartoum, mons. Daniel Adwok Kur, ha lanciato un pressante
appello per la pace e la riconciliazione in Sudan e ha chiesto un rapido intervento
della comunità internazionale in aiuto dei migliaia di profughi sfuggiti ai combattimenti
nel Kordofan Meridionale e nel Nilo Blu. Dal 9 luglio, giorno dell’indipendenza del
Sud Sudan, si sono infatti moltiplicati gli interventi armati del Governo di Khartoum
in queste due regioni al confine con il Sud Sudan, riaccendendo le tensioni tra i
due Paesi. A causa dei bombardamenti, ha riferito mons. Adwok all’”Aiuto alla Chiesa
che Soffre”, interi villaggi sono stati abbandonati e migliaia di persone vagano senza
una meta e con la paura di essere uccise. Secondo gli ultimi dati delle Nazioni Unite,
nel solo mese di settembre più di 25mila persone hanno attraversato la frontiera con
l’Etiopia. Qui migliaia di sfollati aspettano una sistemazione dal giugno scorso,
quando sono scoppiate le violenze. Il vescovo Adwok – riferisce l’agenzia Cisa - è
impegnato in prima linea nel coordinare gli aiuti. Insieme a lui numerosi sacerdoti,
religiosi e laici volontari, grazie al sostegno di “Aiuto alla Chiesa che Soffre”
(Acs), distribuiscono cibo, coperte, medicine e zanzariere. Nel frattempo, anche le
Nazioni Unite hanno avviato una massiccia operazione di soccorso in Etiopia. “Purtroppo,
è molto difficile riuscire a raggiungere tutti quelli che si trovano in condizioni
di estrema fragilità — ha spiegato il vescovo — e abbiamo problemi a dare un’accelerata
alle operazioni di soccorso. È estremamente problematico riuscire a raggiungere gli
sfollati a causa delle strade impervie e per la massiccia presenza di militari”. Allo
stato attuale, i combattimenti nel Kordofan meridionale nel Nilo Blu coinvolgono oltre
seicentomila civili. Purtroppo gli accordi separati di pace siglati sinora hanno soltanto
alimentato ulteriori violenze. (L.Z.)