Conferenza a Roma sul tema “Polonia e Russia, insieme oltre gli stereotipi”
“Polonia e Russia, insieme oltre gli stereotipi”. Sotto questo titolo si è svolta
ieri a Roma, presso il Palazzo della Cancelleria, la conferenza bilaterale del Gruppo
polacco-russo per le questioni difficili. Un organismo ricostituito nel 2008 per volontà
di Mosca e Varsavia con il fine di risolvere le questioni bilaterali più complesse
sia di carattere storico, sia di più recente attualità. La Conferenza è stata organizzata
dall’Ambasciata della Repubblica di Polonia presso la Santa Sede e da quella della
Federazione russa sempre presso la Santa Sede. A Seguire l’evento c’era per noi Stefano
Leszczynski:
Il futuro
delle relazioni bilaterali tra la Russia e la Polonia passa attraverso la ricerca
della verità, soprattutto in merito ad alcune delle pagine più drammatiche della storia
contemporanea. L’ambasciatrice della Repubblica di Polonia presso la Santa Sede, signora
Hanna Suchocka, ha portato nel vivo il dibattito svoltosi a Roma in occasione della
conferenza del Gruppo russo-polacco per le questioni difficili. Un organismo che,
a fasi alterne, è stato più volte costituito e smantellato fino a raggiungere la sua
forma definitiva nel 2008 per espressa volontà di Varsavia e Mosca. Molte le questioni
affrontate finora dagli storici, a partire dal dramma del massacro di Katyin da parte
del regime staliniano e per molti anni negato da parte russa, fino al recente incidente
aereo di Smolensk in cui ha perso la vita il presidente polacco Lech Kaczynski insieme
con alti esponenti del mondo politico e della cultura polacchi. Oggi, anche alla luce
dei profondi cambiamenti geopolitici dell’Europa orientale intervenuti negli ultimi
venti anni, occorre tuttavia un ulteriore passo avanti per portare a compimento il
processo di riconciliazione tra questi due paesi e superare gli stereotipi che ne
hanno caratterizzano le relazioni bilaterali, come ci spiega il professor
Adam Daniel Rotfeld, copresidente polacco del Gruppo polacco-russo per
le questioni difficili:
R. – We do not consider Russia... Non
consideriamo la Russia come un nemico, al contrario: la nostra intenzione è offrire
alla Russia una filosofia “inclusiva” per portarla più vicina all’Europa, più vicina
ai nostri alleati. La Russia è uno dei vicini più importanti. Nella parte orientale
noi abbiamo al momento diversi Stati confinanti: Lituania, Bielorussia, Ucraina e
confiniamo con la Russia nella parte del distretto di Kaliningrad.
D.
- Quanto è importante il ruolo giocato dalla Chiesa in questo riavvicinamento?
R.
– In my view it is much more significant... Secondo me è molto più significativo
di quanto la gente creda. Per esempio a metà degli Anni 60 tra la Polonia e la Germania
è iniziato un processo di riconciliazione, quando i vescovi polacchi hanno indirizzato
ai vescovi tedeschi una dichiarazione con un messaggio breve, ma molto significativo:
“Perdoniamo e chiediamo perdono”. La Chiesa ha giocato nel passato, sta giocando e
giocherà un ruolo molto importante nel futuro. (ap)
Se le ombre del
passato rappresentano ancora oggi un ostacolo al raggiungimento di una piena comunione
di intenti tra Russia e Polonia, anche i recenti sviluppi della politica internazionale
presentano aspetti che complicano le relazioni bilaterali. Sentiamo il professor
Anatoly Torkunov, copresidente russo del gruppo russo - polacco:
R.
–We have very good bilateral relations... Abbiamo delle ottime relazioni
bilaterali in campo commerciale e stiamo sviluppando il settore degli investimenti.
Ma ovviamente abbiamo anche alcune questioni difficili aperte, incluso il sistema
di difesa missilistico. Questo problema non è ancora risolto e come tutti sanno il
dibattito è ancora aperto, anche se non ci sono risultati concreti.
D.
– Lei pensa che la crisi economica attuale possa essere un’occasione per migliorare
i rapporti tra i due Paesi o possa rappresentare un ostacolo?
R. – I
think that we... Penso che possiamo superare questa crisi solo se lavoriamo
insieme. In questo senso la nostra partnership con la Polonia è molto importante.
Quindi, ritengo che entrambe le parti lo sappiano molto bene. (ap)