2011-10-05 16:00:04

Conferenza a Roma sul tema “Polonia e Russia, insieme oltre gli stereotipi”


“Polonia e Russia, insieme oltre gli stereotipi”. Sotto questo titolo si è svolta ieri a Roma, presso il Palazzo della Cancelleria, la conferenza bilaterale del Gruppo polacco-russo per le questioni difficili. Un organismo ricostituito nel 2008 per volontà di Mosca e Varsavia con il fine di risolvere le questioni bilaterali più complesse sia di carattere storico, sia di più recente attualità. La Conferenza è stata organizzata dall’Ambasciata della Repubblica di Polonia presso la Santa Sede e da quella della Federazione russa sempre presso la Santa Sede. A Seguire l’evento c’era per noi Stefano Leszczynski:RealAudioMP3

Il futuro delle relazioni bilaterali tra la Russia e la Polonia passa attraverso la ricerca della verità, soprattutto in merito ad alcune delle pagine più drammatiche della storia contemporanea. L’ambasciatrice della Repubblica di Polonia presso la Santa Sede, signora Hanna Suchocka, ha portato nel vivo il dibattito svoltosi a Roma in occasione della conferenza del Gruppo russo-polacco per le questioni difficili. Un organismo che, a fasi alterne, è stato più volte costituito e smantellato fino a raggiungere la sua forma definitiva nel 2008 per espressa volontà di Varsavia e Mosca. Molte le questioni affrontate finora dagli storici, a partire dal dramma del massacro di Katyin da parte del regime staliniano e per molti anni negato da parte russa, fino al recente incidente aereo di Smolensk in cui ha perso la vita il presidente polacco Lech Kaczynski insieme con alti esponenti del mondo politico e della cultura polacchi. Oggi, anche alla luce dei profondi cambiamenti geopolitici dell’Europa orientale intervenuti negli ultimi venti anni, occorre tuttavia un ulteriore passo avanti per portare a compimento il processo di riconciliazione tra questi due paesi e superare gli stereotipi che ne hanno caratterizzano le relazioni bilaterali, come ci spiega il professor Adam Daniel Rotfeld, copresidente polacco del Gruppo polacco-russo per le questioni difficili:

R. – We do not consider Russia...
Non consideriamo la Russia come un nemico, al contrario: la nostra intenzione è offrire alla Russia una filosofia “inclusiva” per portarla più vicina all’Europa, più vicina ai nostri alleati. La Russia è uno dei vicini più importanti. Nella parte orientale noi abbiamo al momento diversi Stati confinanti: Lituania, Bielorussia, Ucraina e confiniamo con la Russia nella parte del distretto di Kaliningrad.

D. - Quanto è importante il ruolo giocato dalla Chiesa in questo riavvicinamento?

R. – In my view it is much more significant...
Secondo me è molto più significativo di quanto la gente creda. Per esempio a metà degli Anni 60 tra la Polonia e la Germania è iniziato un processo di riconciliazione, quando i vescovi polacchi hanno indirizzato ai vescovi tedeschi una dichiarazione con un messaggio breve, ma molto significativo: “Perdoniamo e chiediamo perdono”. La Chiesa ha giocato nel passato, sta giocando e giocherà un ruolo molto importante nel futuro. (ap)

Se le ombre del passato rappresentano ancora oggi un ostacolo al raggiungimento di una piena comunione di intenti tra Russia e Polonia, anche i recenti sviluppi della politica internazionale presentano aspetti che complicano le relazioni bilaterali. Sentiamo il professor Anatoly Torkunov, copresidente russo del gruppo russo - polacco:

R. –We have very good bilateral relations...
Abbiamo delle ottime relazioni bilaterali in campo commerciale e stiamo sviluppando il settore degli investimenti. Ma ovviamente abbiamo anche alcune questioni difficili aperte, incluso il sistema di difesa missilistico. Questo problema non è ancora risolto e come tutti sanno il dibattito è ancora aperto, anche se non ci sono risultati concreti.

D. – Lei pensa che la crisi economica attuale possa essere un’occasione per migliorare i rapporti tra i due Paesi o possa rappresentare un ostacolo?

R. – I think that we...
Penso che possiamo superare questa crisi solo se lavoriamo insieme. In questo senso la nostra partnership con la Polonia è molto importante. Quindi, ritengo che entrambe le parti lo sappiano molto bene. (ap)







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