Il nunzio in Libia: grande speranza per il futuro del Paese
In Libia, la Croce Rossa ha potuto far giungere ieri nuovi aiuti urgenti all'ospedale
di Sirte, città costiera dove continuano i combattimenti tra ribelli e forze pro-Gheddafi.
Dal canto suo, la Nato ha espresso preoccupazione per i missili scomparsi dalla Libia
e che potrebbero finire in mano a gruppi terroristici. A Tripoli, intanto, è in visita
per contatti con le nuove autorità, mons. Tommaso Caputo, nunzio apostolico
a Malta e in Libia. Olivier Bonnel ha chiesto al presule una riflessione sul
futuro della Libia del dopo Gheddafi:
R. – Sono
ritornato in Libia dopo qualche mese e ho avuto l’impressione, per quanto riguarda
Tripoli di una città ordinata, dove la vita è completamente “normale”. Si nota molta
speranza. Ho visto che c’è un modo nuovo di rapportarsi, ho visto gente quasi in festa…
C’è tanta speranza e s’intravede un futuro roseo per questo Paese. Ho avuto modo di
salutare brevemente il primo ministro Jibril e ho avuto un lungo colloquio con il
viceministro degli Affari esteri, Bishari: sono stati dei colloqui molto cordiali.
C’è tanta speranza anche in loro: c’è il riconoscimento del ruolo internazionale importante
della Santa Sede e c’è apprezzamento per la presenza del rappresentante del Papa sul
posto. E’ un momento in cui tante cose si devono costruire pian piano, tuttavia ho
trovato degli interlocutori veramente all’altezza della situazione: persone che mi
è sembrato abbiano un sincero intento di servire il popolo libico.
D.–
Le nuove autorità libiche come guardano alla piccola comunità cristiana che vive nel
Paese?
R. – Le autorità apprezzano moltissimo – com’è sempre stato,
d’altra parte, anche in passato – la presenza delle varie componenti religiose del
Paese. Mi hanno assicurato che da parte loro ci sarà tutto il sostegno e l’apertura
per la presenza dei cristiani in Libia. Mi hanno pregato, qualora ci fossero delle
difficoltà, di farlo presente… Ho trovato veramente degli interlocutori che hanno
tanto apprezzamento. Noi abbiamo, in particolare nella Cirenaica e anche nella Tripolitania,
almeno una dozzina di comunità di suore che lavorano negli ospedali civili. Le “sorelle”
– così le chiamano qui in Libia – sono apprezzatissime e la loro presenza ha un ruolo
molto importante per far comprendere che sono lì per servire il popolo libico, i fratelli
libici. (mg)
Pakistan: attacco a bus di sciiti, bilancio sale a 13 morti In
Pakistan, 13 morti e 7 feriti nell'attacco stamane ad un autobus di musulmani sciiti
nei pressi di Quetta, nel Baluchistan. Sul mezzo viaggiavano una ventina di persone
della comunità Hazara. Gli assalitori, dopo aver crivellato di proiettili il veicolo,
si sono dileguati. L'attentato ricorda quello dello scorso 20 settembre, nella regione
di Mastung, dove persero la vita 26 sciiti provenienti da Quetta e diretti in Iran.
Strage rivendicata dal gruppo estremista Laskar-e-Jhangvi, noto per attacchi contro
le sette islamiche ritenute eretiche dalla corrente sunnita dominante in Pakistan.
Israele:
moschea bruciata, nuovi incidenti in Galilea Medio Oriente: nuovi incidenti
in Galilea, nel villaggio arabo di Tuba-Zangaria dove ieri una moschea è stata bruciata,
forse da militanti dell’estrema destra ebraica. In risposta, nella notte gruppi di
dimostranti hanno incendiato diversi edifici pubblici e bloccato gli accessi del villaggio.
Secondo la radio militare, i dimostranti avrebbero anche aperto il fuoco contro la
Polizia, che in mattinata è riuscita a riportare l'ordine. In seguito all'incendio
della moschea - severamente condannato dalle massime autorità politiche e religiose
di Israele - la Polizia ha elevato lo stato di allerta nel timore che estremisti di
destra compiano altre provocazioni, in Israele o nei Territori.
Siria: quattro
morti negli scontri ad Idlib, vicino il confine turco Centinaia di siriani
sono tornati in piazza stamani a Daraa, primo epicentro delle proteste anti-regime
scoppiate nel marzo scorso, in solidarietà delle città occupate dalle forze fedeli
al presidente, Bashar al Assad. Intanto, tre soldati ed un civile sono morti oggi
nella regione nordoccidentale di Idlib negli scontri – avvenuti non distanti
dalla frontiera turca – tra forze fedeli al presidente, Bashar al Assad e militari
disertori. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus),
che dà anche notizia dell’uccisione ieri sera ad Homs, nel centro della Siria, di
Mustafa Ali, 52 anni, militante dell'ala clandestina del Partito comunista siriano.
India-Afghanistan:
Karzai a New Delhi per rafforzare intesa tra i due Paesi Il presidente afghano,
Hamid Karzai, si è intrattenuto a colloquio oggi a New Delhi con il premier indiano
Singh ed il ministro degli Esteri Krishna per rafforzare le relazioni tra i due Paesi
asiatici, dopo il deterioramento delle relazioni con il Pakistan, e siglare accordi
in materia di sviluppo e sicurezza. La visita di Karzai in India, la seconda quest’anno,
giunge nell’ambito del processo di stabilizzazione dell’Afghanistan dopo l’uscita
degli Stati Uniti.
Crisi economica: dall’Ue via libera a riforma governance Via
libera dai ministri economici della Unione Europea al pacchetto di sei norme (il cosiddetto
"six pack" per la riforma della governance) che rivoluziona il sistema di controllo
sullo stato di salute dei conti pubblici nazionali, che il parlamento Ue aveva approvato
la scorsa settimana. Prima di entrare in vigore, la riforma ha ancora bisogno di un
altro passaggio formale, ovvero della traduzione nelle 27 lingue, che dovrebbe essere
fatta in 15 giorni circa. Dopodiché, può essere licenziata senza discussioni dal prossimo
Consiglio dei ministri Ue. La riforma della governance, dopo un anno di trattativa
tra parlamento Ue e Stati membri, prende di mira i Paesi ad alto indebitamento ed
introduce un meccanismo di sanzioni che renderà molto oneroso per gli Stati violare
i parametri fissati dal Patto di stabilità e crescita per i rapporti deficit-Pil (3%)
e debito-Pil (60%)
Russia: Putin vuole creare l'Unione euroasiatica Si
chiamerà ''Unione euroasiatica'' lo spazio economico comune di alcune Repubbliche
ex sovietiche, secondo il progetto del premier russo, Vladimir Putin, che in un articolo
apparso oggi sul quotidiano filogovernativo Izvestia, ne illustra i contenuti. Putin
annuncia il possibile ingresso di Kirghizistan e Tagikistan nell'Unione doganale già
esistente tra Russia, Bielorussia e Kazakhstan. Unione che, dal primo gennaio prossimo,
evolverà in spazio economico comune, rimuovendo tutte le barriere nel campo commerciale,
finanziario e del mercato del lavoro. Putin infine non nasconde il suo scetticismo
sui tempi d'ingresso di Mosca nell'Organizzazione mondiale del commercio, parlando
di ''difficoltà oggettive all'interno del Wto''.
Dalai lama cancella visita
in Sudafrica Il Dalai Lama ha deciso di cancellare la sua visita in Sudafrica,
dopo che non gli è stato concesso in tempo il visto d'ingresso. Lo ha confermato all'agenzia
Ansa l'Ufficio del governo tibetano in esilio di New Delhi, spiegando che la richiesta
“era stata presentata a fine luglio e il passaporto del Dalai Lama era stato portato
all'ambasciata del Sudafrica di New Delhi il 2 settembre, oltre due settimane fa''.
Il leader spirituale tibetano, che di recente si è dimesso da ogni carica politica,
''era stato invitato in Sudafrica da diverse università ed organizzazioni, dove avrebbe
dovuto tenere conferenze pubbliche'', oltre a ricevere prestigiosi riconoscimenti
e partecipare ai festeggiamenti per gli 80 anni dell'altro Premio Nobel, Desmond Tutu.
La visita era prevista fino al 14 ottobre. (Panoramica internazionale a cura di
Roberta Gisotti)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana
Anno LV no. 277