2011-10-04 14:38:47

I vescovi dell’Asia: il rischio è l’alleanza tra secolarizzazione ed estremismo


“Sulla secolarizzazione nelle società asiatiche fioriscono i fondamentalismi che sfruttano le emozioni e i bisogni della gente”. E’ quanto ha dichiarato mons. Thomas Menamparampil, arcivescovo di Guwahati, in India, e presidente dell’Ufficio per l’evangelizzazione della Federation of Asian Bishops’ Conferences. Nel corso di un’intervista rilasciata in occasione dell’incontro recentemente organizzato da questo organismo presso il Redemptorist Center di Pattaya, in Thailandia, il presule ha spiegato che il fenomeno della secolarizzazione e la crescita del fondamentalismo rappresentano “le due maggiori sfide per l’evangelizzazione dell’Asia”. Durante il convegno - riferisce L’Osservatore Romano - vescovi, teologi ed esperti dei problemi sociali del Continente asiatico hanno discusso sul tema “Evangelizzazione in Asia nel contesto della secolarizzazione e del fondamentalismo”. Per l’arcivescovo di Guwahati – rende noto l’agenzia Fides - è importante che i vescovi asiatici “siano in grado di fornire risposte adeguate per comprendere i motivi di questi due fenomeni”. Nel corso dei lavori a Pattaya - ha spiegato mons. Menamparampil - i partecipanti hanno cercato di approfondire i contenuti del saggio “Secolarization” (Oxford, 2011) del prof. Steve Bruce, docente di sociologia presso l’Università di Aberdeen, in Inghilterra. Nel testo si afferma che “la secolarizzazione è un fenomeno irreversibile dell’epoca moderna”. Oltre alla secolarizzazione, in molti Paesi asiatici si assiste anche al fenomeno della crescita del fondamentalismo. Per mons. Menamparampil, “nel continente asiatico il pericolo maggiore è il fondamentalismo religioso: da un lato, il pentecostalismo, che attira e porta via fedeli alla Chiesa cattolica; dall’altro lato, il fondamentalismo di matrice induista e islamica, che disturba l’armonia sociale e religiosa”. A questo fenomeno — ha affermato l’arcivescovo di Guwahati — la Chiesa non può rispondere con un approccio aggressivo. Alla secolarizzazione - ha concluso - ci si oppone “contribuendo a costruire valori laici universalmente validi”. Durante il convegno, in molti interventi si è ricordato il valore del dialogo tra i leader religiosi appartenenti a diversi credi. “Questo dialogo - è stato ribadito - è risultato utile anche per la pacificazione sociale e per il superamento dei pregiudizi”. (A.L.)







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