Francia: documento dei vescovi per le elezioni del 2012
Vita nascente, fine vita, famiglia, educazione, banlieus, immigrazione, laicità. Sono
13 i punti da prendere in considerazione in vista delle elezioni presidenziali del
2012, quando cioè la Francia sarà chiamata ad eleggere il presidente della Repubblica
e a scegliere i suoi rappresentanti politici. Scendono per la prima volta in campo
i vescovi francesi che ieri con una conferenza stampa tenuta a Parigi dal presidente
della Conferenza episcopale francese (Cef), cardinale André Vingt-Trois, hanno presentato
un documento a firma del Consiglio permanente della Cef sulle elezioni. Il testo -
6 pagine, ripreso dall'agenzia Sir - esordisce con la constatazione della crisi che
sta attraversando non solo la Francia ma l’Europa intera, affermando che “gli effetti
della crisi finanziaria mondiale che si è accelerata nel 2008, è lontana dall’essere
risolta”. Ma – aggiungono subito i vescovi – “come cristiani dobbiamo avere fiducia:
le crisi che attraversano le società umane possono essere occasione di rinnovamento
e di esperienze che orientano di nuovo il futuro. Non devono pertanto impedirci di
assicurare sempre e in ogni circostanza il rispetto di ogni persona umana, l’attenzione
particolare per i più deboli, lo sviluppo della cooperazione con gli altri Paesi e
la ricerca della giustizia e della pace di ogni popolo”. Questo documento – prosegue
l’episcopato francese – è finalizzato a sottoporre all’elettorato una serie di “punti
che ci sembrano importanti in vista delle elezioni. Ad ogni cittadino, ad ognuno di
voi – scrivono i vescovi francesi -, spetta il compito di esaminare i programmi e
i progetti dei partiti e dei candidati e di capire se questi approcci sono coerenti
o no con la società nella quale desideriamo vivere”. I primi tre punti dei 13 punti
sollevati dall’episcopato francese sono la vita nascente (“l’aborto non può mai essere
presentato come una soluzione per le madri in difficoltà”); la famiglia (“La famiglia,
fondata sull’unione dell’uomo e della donna deve essere aiutata economicamente e difesa,
perché attraverso i figli che essa educa, sono in gioco l’avvenire e la stabilità
stessa della società”); l’educazione (“un’educazione giusta implica la libertà e la
responsabilità dei genitori e la trasmissione di tutti i saperi essenziali”). Altro
punto sollevato dal documento francese riguarda i quartieri periferici e le città
perché – si legge – “luoghi sempre più di violenza e traffici illegali”. I vescovi
ritengono che “una politica puramente repressiva non sarebbe sufficiente per risolvere
i problemi di fondo” ed invocano “iniziative per aiutare la popolazione a comprendere
la società in cui vive e a sentirsene parte integrante”. C’è poi il punto riguardante
il “fine vita” in cui i vescovi ribadiscono che “ogni persona, qualunque sia la sua
età, stato di salute, handicap e malattia, mantiene la sua dignità”. (R.P.)