Nel sociale serve una spallata culturale dei cattolici italiani
I laici cattolici devono
senz’altro prendere in grande considerazione ciò che ha detto il cardinale Bagnasco
perché ha fatto un elenco di una serie di comportamenti negativi da parte del ceto
politico e sono come indicatori della situazione. L’analisi che i cattolici devono
fare, afferma a 105 Live il politologo Antonio Maria Baggio, docente
di Filosofia Politica all'università "Sophia" di Loppiano (Fi), i comportamenti da
prendere sul piano pubblico, devono tradurre le parole del cardinale. Sulla responsabilità,
sottolinerei due aspetti. Il primo, per esempio, la legge elettorale italiana.
E’ una legge, l’attuale, che difende il ceto politico che non vuole più rispondere,
essere responsabile significa rispondere del proprio operato. L’altro aspetto della
responsabilità è la mancanza di una decisione, la mancanza di una strategia per il
Paese. Il problema che abbiamo ora, e che il cardinale ha suscitato con accoramento
e decisione, è che il politico che di per sé dovrebbe risolvere i problemi è diventato
un problema di per se stesso. Serve un movimento sociale, un movimento civile vero
e proprio perché si operi questa sostituzione di classe politica e di preparazione
di quella nuova. Il ceto politico attuale è frutto di tangentopoli quando furono
eliminate diciamo le persone di responsabilità che stavano in prima fila e spesso
sostituite da persone di seconda e spesso di terza fila che non erano abituate a navigare
alle altezze della politica nazionale. E poi si è innescato il meccanismo della cooptazione,
cioè politici scelti dall’alto, dai partiti e non dai cittadini. E purtroppo questo
è un blocco che produce aria irrespirabile, che produce il marcio, e su questo non
possiamo aspettarci che cambi da solo. Ci vuole una potente spallata culturale e quindi
prendere coscienza che c’è un compito storico da fare oggi. Sostituire la classe dirigente
facendo sì che i migliori possano sviluppare un loro progetto politico. ( a cura
di Luca Collodi )