2011-10-03 12:50:27

Il cardinale Bertone beatifica madre Antonia Maria Verna: curare la formazione dei giovani in una scuola libera e paritaria


“Riflessiva e pratica, attratta dai grandi ideali e insieme concreta”: le parole del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, per delineare la personalità di madre Antonia Maria Verna, beatificata ieri pomeriggio nella natia diocesi di Ivrea, in Piemonte. Il rito, presieduto dal porporato in rappresentanza del Santo Padre, si è svolto nella cattedrale di Maria Assunta, presenti il vescovo locale mons. Arrigo Miglio, autorità ecclesiali e civili, oltre che le figlie spirituali della nuova Beata, fondatrice nella prima metà dell’800 delle Suore della Carità dell’Immacolata Concezione d’Ivrea. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

“Vera discepola della Sapienza”, Antonia Maria Verna, vissuta tra ‘800 e ‘900, figlia di contadini, fa voto di castità a soli 15 anni, maturando presto l’idea di fondare un istituto religioso, in risposta alla chiamata di essere educatrice, per riparare alla diffusa ignoranza dei tempi. Nel 1806 la prima richiesta di autorizzazione, nel 1835 l’approvazione del vescovo di Ivrea, nel 1837 l’apertura del primo asilo del Piemonte. Attualmente, la Congregazione dedicata all’educazione dei bambini, alla formazione delle giovani, all’assistenza di malati e poveri, conta 750 suore in 11 Paesi del mondo.

“La sua vita – ha detto il cardinale Bertone nell’omelia della Messa – è stata tutta un dono e perciò bella, piena di amore e di opere, nonostante le difficoltà, le tribolazioni, le ingiustizie subite, le incomprensioni”. Madre Antonia ha saputo dire sì a Dio e al suo progetto d’amore – ha spiegato il porporato – in contrasto con i vignaioli infedeli della parabola evangelica che sono l’immagine del "no", “che si illudono di avere successo puntando sulla voglia di accaparrare ad ogni costo per sé e sul rifiuto del servizio. È una mentalità purtroppo presente – ha sottolineato il cardinale Bertone – lungo tutta la storia umana, in ogni epoca e luogo: essa continua ad insinuarsi, spesso con messaggi suadenti, ma l’esito è sempre quello della violenza e della morte”.

Madre Antonia ci incoraggia a guardare in modo particolare ai piccoli e ai giovani, “vigna preziosa del Signore”, che attendono – ha osservato il porporato – ieri come oggi, “di essere indirizzati e accompagnati lungo la via, certamente ardua ma entusiasmante” dell’incontro con Gesù”, “sorgente dell’amore che non delude e della carità che ha la forza di trasformare il mondo, anche la società del nostro tempo e del nostro Paese”, ha rimarcato il cardinale Bertone. E se “madre Antonia ha precorso i tempi”, formando le giovani “per una vera promozione della donna nella società del suo tempo", oggi "questa necessità – ha ammonito il porporato - non è certo diminuita”.

Cosi pure madre Antonia collaborò con le autorità civili per raggiungere il maggior numero di fanciulli e aiutarli a sviluppare “in modo completo e armonico” la loro personalità, in una scuola dove “la dimensione religiosa potesse manifestare tutto il suo potenziale positivo per uno sviluppo umano pieno”. “Questo aspetto – ha evidenziato il cardinale Bertone – è molto importante anche per il nostro tempo e per il nostro Paese. Troppe volte sembra che si abbia paura a lasciare spazio alla dimensione religiosa della vita, insita nel cuore umano, e si vorrebbe confinarla e nasconderla nel privato dell’individuo”. Questo atteggiamento che “impoverisce enormemente il lavoro educativo” “ci interpella oggi più che mai – ha puntualizzato il porporato – sul ruolo di una scuola libera e paritaria, come presenza che arricchisce l’ambito educativo di una nazione, come è avvenuto in passato e come avviene oggi, in Italia e nei Paesi dove operano le Suore di Ivrea: in Europa, in America, in Medio Oriente, in Africa. Dalle scuole delle figlie di Madre Antonia – ha ricordato il porporato – sono uscite generazioni di insegnanti che sono state e sono autentiche educatrici, il cui contributo per lo sviluppo culturale e sociale dei rispettivi Paesi è difficilmente valutabile e troppo spesso viene dimenticato”. “La testimonianza della Beata Antonia Maria Verna – ha concluso il cardinale Bertone la sua omelia – ci dimostra che, lavorando con fede e umiltà nella vigna del Signore, i frutti sono abbondanti".







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