Si chiude la plenaria del Ccee in Albania. Il cardinale Erdö: l’Europa ha
sete di Dio
Si chiudono oggi a Tirana, in Albania, i lavori dell’Assemblea plenaria del Consiglio
delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee), incentrata sulla nuova evangelizzazione.
Su questo tema, al centro anche delSinodo dei vescovi in programma ad ottobre
del 2012,si sofferma il presidente dell’organismo ecclesiale europeo, l’arcivescovo
di Estergom–Budapest, cardinale Péter Erdö, che al microfono del nostro inviato
don Davide Djudjaj, ricorda i notevoli passi compiuti dalla Chiesa d’Albania:
R. – Nell’Europa
orientale, nel mondo comunista e, specialmente in Albania, la religione è stata sistematicamente
distrutta, soppressa. Adesso abbiamo incontrato una Chiesa viva e pensiamo che anche
la parte orientale del continente abbia molto da offrire ai fratelli dell’Occidente
perché, anche se in circostanze diverse, ci sono già esperienze nel campo della nuova
evangelizzazione.
D. – Due tradizioni ecclesiali che si incontrano:
quella dove Dio e la Chiesa è stata perseguitata e da dove è ripartito questo nuovo
slancio dell’evangelizzazione, e quella dell’Occidente dove l’uomo sta smarrendo Dio.
In questo punto di incontro davvero la vostra esperienza può essere utile ad aiutare
la Chiesa universale a pensare e ritrovare modi, strade e vie nuove...
R.
– Sì, ne sono convinto perché, sebbene le circostanze esterne ostili possano sopprimere
in noi stessi la conoscenza della fede e una profondità della convinzione, anche in
una società di consumo qualcosa rimane, perché il cuore dell’essere umano è fatto
così: noi siamo creati ad immagine di Dio e malgrado lunghi periodi di esperienze
diverse, a volte negative, siamo capaci di ritrovare il cammino di Dio, di riscoprire
il messaggio di Dio. Per questo sono molto ottimista: ci sono segni di fame e sete
di verità. Quando vediamo lo sviluppo della conoscenza dell’umanità sul cosmo, per
esempio – e ci domandiamo cos’è la materia, cos’è l’energia – e quando vediamo le
dimensioni immense del cosmo, della storia, la dimensione del tempo e dello spazio,
sicuramente dobbiamo domandarci anche se questo cosmo sia veramente tutto quello che
esiste oppure se ci sia Altro. D’altronde, in questi giorni, anche dall’arcivescovo
Salvatore Fisichella abbiamo sentito un bell'intervento, in cui parlava di diversi
metodi della nuova evangelizzazione e diceva che è particolarmente bello se il vescovo
offre una catechesi alla gente. Ho potuto fare questa esperienza negli anni passati.
Quando ci si prepara alla catechesi, leggendo il Compendio del catechismo della Chiesa
cattolica, poi sorge la domanda: Io credo veramente? Quando rispondo, lo faccio con
il linguaggio della gente di oggi, perché anch’io vivo nell’oggi. La sincerità radicale
nei nostri confronti ci apre ad una comunicazione della fede che è comprensibile.
(ap)