Giornata mondiale della non violenza, messaggio di Ban Ki-moon
Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata internazionale della non violenza, che
coincide con l’anniversario della nascita del Mahatma Gandhi, del quale il segretario
generale dell’Onu, Ban Ki-moon, nel messaggio per l’occasione, ricorda l’approccio
“in grado di trasformare e trascendere la violenza”. “Altri nel mondo – aggiunge –
hanno portato questa bandiera e hanno abbracciato la non violenza come valore di base
e principio di vita: da Chico Mendes in Brasile al reverendo Martin Luther King negli
Stati Uniti, fino a Nelson Mandela in Sudafrica e Wangari Maathai in Kenya”. Il principio
del “satyagraha” elaborato da Bapuji, il soprannome che i suoi seguaci avevano attribuito
a Gandhi e che significa “padre della nazione”, è “l’unico modo legittimo per ottenere
i propri diritti politici – spiega all'agenzia AsiaNews padre Anthony Charangat, portavoce
dell’arcidiocesi di Mumbai, in India – è uno stile di vita, di verità, e sacrificio
che guida le modalità dell’attivismo politico di chi segue i suoi principi”. Gandhi
era convinto che quanto più purifichiamo le nostre vite, più queste serviranno a Dio
nel fermare guerre, povertà e ingiustizie e sapeva che l’arma più potente a sua disposizione
era la preghiera. Nel suo messaggio, il segretario delle Nazioni Unite fa anche riferimento
alla "primavera araba". “I giovani alla guida di questi movimenti – scrive – hanno
lanciato un monito a chi usa la violenza, e dato coraggio ad altri popoli oppressi
di pensare che la strada della non violenza può funzionare anche per loro”. Ban Ki-moon
conclude ricordando che la Carta dell’Onu difende in prima istanza un approccio alle
situazioni pacifico e non violento usando la negoziazione, la mediazione, l’arbitrato
e l’accordo giudiziale. “Quando il Consiglio di sicurezza è ricorso all’uso della
forza come quest’anno in Libia o in Costa d’Avorio – sottolinea – è solo come ultima
istanza di fronte alla violenza”. (R.B.)