Sudan. Da 25 anni un progetto sull’istruzione migliora il futuro dei giovani cristiani
Dare un’istruzione ai giovani cristiani del Sudan affinché possano costruirsi autonomamente
un futuro migliore: questo l’obiettivo che da 25 anni persegue il progetto “Save the
Saveable”, fortemente voluto dal cardinale di Khartoum, Gabriel Zubeir Wako, per dare
una risposta concreta alla guerra civile che imperversava nel Paese e che stava portando
migliaia di sfollati verso la capitale. Inizialmente, ricorda la Zenit, le lezioni
venivano svolte in capanne di fango, poi, con la firma degli accordi di pace del gennaio
2005, furono costruite strutture ad hoc. Il progetto consiste in una rete di
una quindicina di scuole nel territorio arcidiocesano ed è sostenuto anche da Aiuto
alla Chiesa che soffre, che ha offerto 150 mila euro per aiutare 10 mila bambini.
Il finanziamento è di fondamentale importanza in questo periodo, come sottolinea il
vescovo ausiliare di Khartoum, mons. Daniel Adwok Kur, perché c’è il rischio che il
governo islamico sudanese intensifichi gli sforzi per rafforzare un sistema di legge
basato sulla sharia. I cristiani del nord del Sudan continuano a emigrare verso
il sud, da quando questo è diventato uno Stato indipendente, il 9 luglio scorso, ma
nonostante il numero di fedeli si sia ridotto, “c’è bisogno di buone possibilità d’istruzione
cristiana, così che le generazioni future possano coltivare valori forti che consentano
loro di vivere in un ambiente islamico”. (R.B.)