La Chiesa indiana pubblica un manuale sui diritti costituzionali delle minoranze
S’intitola “Applicazioni di speciali diritti costituzionali delle istituzioni educative
di minoranza”, ha 84 pagine ed è pubblicato dalla Chiesa cattolica dello Stato indiano
del Madhya Pradesh, a maggioranza indù: si tratta di un manuale sui diritti costituzionali
delle minoranze, voluto per tutelare i loro interessi nella regione. Non si tratta
di una scelta casuale: secondo gli ultimi dati, infatti, tra il 2005 e il 2009 in
questo Stato dell’India si sono registrati 666 episodi di violenza proprio contro
membri di minoranze religiose. Il tutto mentre la politica discute un provvedimento
di legge che intende prevenire la violenza intercomunitaria e tutelare i piccoli gruppi
etnici, religiosi e culturali. Il manuale voluto dalla Chiesa cattolica del Madhya
Pradesh è stato pensato non solo per i membri delle minoranze, ma anche per i funzionari
statali e governativi. “Il libro – spiega l’arcivescovo di Bhopal, mons. Leo Cornelio
– vuole essere un modo amichevole di educare e aiutare i rappresentanti dello Stato
in merito ai diritti delle minoranze e alla necessità di rispettarli”. Evidenziando
come la maggior parte dei dipendenti pubblici “non sa cosa sono i diritti delle minoranze”,
il presule aggiunge: “Vogliamo che i funzionari governativi apprezzino i nostri sforzi
verso la costruzione di una nazione, anche se siamo una minoranza”. E non solo: grazie
al manuale, anche i cristiani “potranno imparare a conoscere i propri diritti e a
diventare più propositivi”, conclude mons. Cornelio. Il volume, scritto da padre Arnand
Muttungal, portavoce della Chiesa cattolica locale, affronta anche questioni relative
al funzionamento delle istituzioni educative, soprattutto dopo la promulgazione, nell’aprile
del 2010, della normativa che ha reso obbligatoria e gratuita l’istruzione primaria.
Copie del libro, che è disponibile sia in inglese che in hindi, saranno distribuite
gratuitamente, per aiutare tutti coloro che, afferma padre Muttungal, “non sono consapevoli
dei propri diritti”. (I.P.)