2011-09-30 15:10:19

Nelle Filippine, l’impegno per l’educazione delle missionarie del Santissimo Sacramento


Con l’istruzione si può sconfiggere la povertà: ne è convinta suor Rosanna Favero, missionaria del Santissimo Sacramento, da 20 anni a Mindoro occidentale nelle Filippine. La missionaria – sostenuta dall’Opam, l’Opera di promozione dell’alfabetizzazione nel mondo – è particolarmente impegnata nel campo dell’educazione delle giovani generazioni. In questa intervista di Alessandro Gisotti, suor Favero racconta la sua esperienza:RealAudioMP3

R. – Ci siamo resi conto che molti bambini e ragazzi non potevano frequentare la scuola, e quindi, con molta semplicità, abbiamo iniziato a fare quello che noi potevamo fare. L’Opam è subito intervenuta, perché qualcuno ci ha indirizzati all’Opam e ci ha aiutato. Ci ha aiutato finanziariamente ed anche a creare un piccolo capannone. Là abbiamo iniziato a radunare questi bambini e ragazzini. Li abbiamo preparati per essere poi reinseriti nel livello scolastico dove potevano essere accettati e per aiutarci, a loro volta, con gli altri ragazzi a venire. I nostri collaboratori sono stati perciò i ragazzi stessi che abbiamo aiutato all’inizio.

D. – Quindi anche l’importanza di una partecipazione diretta da parte della popolazione...

R. – Certo. In realtà, noi oggi operiamo in 58 villaggi dell’isola. Ma possiamo fare questo solo perché, secondo me, la gente locale ha compreso quale poteva essere la chiave per lo sviluppo del territorio. Queste persone hanno tanti doni, ma a volte non hanno le risorse per poterli sviluppare. Se uno comprende e riesce a vedere – anche attraverso lo studio – il mondo in un’altra dimensione, potrà anche avere dei ruoli, nella società come nel piccolo contesto locale, che possono aiutare gli altri a svilupparsi meglio.

D. – Quanto sono importanti le adozioni scolastiche?

R. – Sono molto importanti. Noi abbiamo visto che queste “adozioni” sono diventate anche un incentivo per le insegnanti stesse, che addirittura sono così incoraggiate un po’ di più. Naturalmente vengono anche aiutate, perché pensiamo a provvedere al materiale necessario, anche per la scuola. In questo modo, si sentono richiamate a riscoprire il valore dell’insegnamento: non è solo il pagare la tassa scolastica o il fornire il materiale didattico di cui necessita il bambino. E’ aiutare a capire il valore della conoscenza, perché una persona ignorante rimane schiava. L’ignoranza è proprio quella forma di schiavitù che bisogna cercare di spezzare. (vv)







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