2011-09-29 14:25:20

India: no dei vescovi del Kerala a una legge per il controllo della natalità. Critici anche i musulmani


“Un provvedimento anti-democratico e una violazione del diritto ad essere genitori”. Con queste parole i vescovi del Kerala, in India, hanno espresso la loro ferma contrarietà a un progetto di legge sul controllo della natalità che vuole introdurre severe misure per scoraggiare le famiglie numerose. Il “Kerala Womens’ Code Bill”, la cui stesura è stata coordinata da un ex giudice della Corte Suprema dello Stato, impone il limite massimo di due figli a famiglia, pena una sanzione pecuniaria di 10mila rupie (pari acirca 2000 dollari), o tre mesi di carcere, oltre ad altre misure deterrenti come l’esclusione delle famiglie numerose dai servizi sociali. Tra le norme proposte vi è anche quella che vieta a organizzazioni religiose o politiche di contrastare le politiche di controllo demografico. Queste norme “minano i valori della famiglia e dividono la società”, ha dichiarato il portavoce della Conferenza episcopale del Kerala (Kcbc) ricordando come la Chiesa locale sia da tempo impegnata nella lotta contro l’aborto e nella tutela e promozione delle famiglie numerose. Critiche al progetto - riferisce l’agenzia Ucan – sono state espresse anche da altre Chiese cristiane locali e dalla comunità musulmana. “È un tentativo di limitare la libertà religiosa e ci opporremo”, ha dichiarato Abdul Samad Pukkottur, della Federazione dei giovani sunniti del Kerala. Il primo ministro Oommen Chandry ha assicurato, da parte sua, che il governo deciderà solo dopo avere consultato tutte le parti e che ha preso nota delle critiche mosse al provvedimento. La Chiesa cattolica in Kerala sta programmando da tempo una serie di iniziative per il sostegno alla natalità. Ultimamente le parrocchie hanno stabilito l’erogazione di una somma di denaro (pari a circa 225 dollari a famiglia) sotto forma di deposito intestato alla nascita del quinto bambino o bambina. L’obiettivo è contrastare il forte calo demografico che si è registrato in questi ultimi anni nello Stato , nonostante si tratti di una delle aree con le migliori prospettive di crescita economica e quindi di benessere sociale, come testimonia l’alto tasso di alfabetizzazione (oltre il 90% della popolazione, il più alto dell’India), il più basso tasso di abbandoni scolastici e, in generale, una buona aspettativa di vita. (L.Z.)







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