Il Papa saluta con gratitudine la comunità di Castel Gandolfo: silenzio e preghiera
ci avvicinano a Dio
Per Benedetto XVI è il momento dei saluti alla comunità di Castel Gandolfo, che lo
ha accolto e accompagnato con gioia e affetto nel periodo estivo. Il Papa, che farà
rientro in Vaticano sabato pomeriggio, ha incontrato ieri i dipendenti delle Ville
Pontificie di Castel Gandolfo, mentre stamani - nella Sala degli Svizzeri del Palazzo
Apostolico – ha salutato le diverse comunità religiose e civili locali. Nei suoi discorsi,
il Papa ha sottolineato quanto sia importante la preghiera e il silenzio ed ha ricordato
che sta per iniziare il mese di ottobre, tradizionalmente dedicato alla Vergine Maria.
Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Profonda
riconoscenza”: è il sentimento espresso da Benedetto XVI a quanti hanno permesso la
sua “serena permanenza” a Castel Gandolfo, definita dal Papa località “gentile e accogliente”.
A partire dal vescovo di Albano, mons. Marcello Semeraro, il Pontefice ha ringraziato
le comunità civili e religiose di Castel Gandolfo come anche gli addetti ai diversi
servizi del Governatorato. Né ha mancato di salutare le forze dell’ordine italiane
e gli ufficiali e avieri del 31.mo stormo dell’Aeronautica Militare, che provvede
ai voli pontifici. Il Papa ha assicurato a tutti la sua preghiera:
“Il
Signore, ricco di bontà e di misericordia, che non fa mai mancare il suo aiuto a coloro
che confidano in Lui sia sempre il vostro saldo sostegno. Su di voi vegli con materna
protezione la Vergine Maria, che nel mese di ottobre invocheremo in modo speciale
con la recita del santo Rosario”.
Ieri, incontrando i dipendenti
delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, diretti da Saverio Petrillo, il Papa si
è soffermato sulla bellezza del vivere a contatto con la natura, in un clima di silenzio.
Sia l’una che l’altro, ha sottolineato, “ci avvicinano a Dio”:
“La
natura, in quanto capolavoro uscito dalle mani del Creatore; il silenzio, che ci permette
di pensare e meditare senza distrazioni l’essenziale della nostra esistenza. Romano
Guardini affermava: ‘solo nel silenzio giungo davanti a Dio e solo nel silenzio conosco
me stesso’. In un ambiente come questo è più facile ritrovare se stessi, ascoltando
la voce interiore, direi la presenza di Dio, che dà senso profondo alla nostra vita”.
“Abitando
qui a Castel Gandolfo”, ha detto, “ho vissuto in questi mesi momenti sereni di studio,
di preghiera e di riposo”. Ed ha rammentato le belle occasioni delle udienze generali
nella cornice “familiare e gioiosa” del cortile del Palazzo apostolico o della piazza
prospiciente. Il Signore, è stato il suo auspicio, “ricompensi ciascuno con l’abbondanza
dei suoi doni e custodisca nella pace voi e le vostre famiglie”. Ha così messo l’accento
sull’importanza della preghiera dei fedeli che, si è detto sicuro, non “verrà a mancare”
dopo la partenza da Castel Gandolfo. Il cristiano, ha detto ancora, “si distingue
essenzialmente per la preghiera e la carità”. Di qui l’invito a continuare “ad esercitare
l’una e l’altra” nella vita, dando testimonianza della propria fede:
“Tanto
la preghiera quanto la carità ci consentono di tenere sempre fisso il nostro sguardo
su Dio a vantaggio dei fratelli: il rapporto con il Signore, nella preghiera, alimenta
il nostro spirito e ci permette di essere ancora più generosi e aperti nella carità
verso i bisognosi”.
Il Papa ha così rivolto un pensiero alle famiglie
e ai bambini impegnati nei primi giorni di scuola. Infine, un richiamo all’importanza
della formazione cristiana. Benedetto XVI ha invitato “i ragazzi a partecipare con
impegno al catechismo, e anche gli adulti ad approfittare sempre delle occasioni formative”.