Brasile: i vescovi intervengono sulla riforma del nuovo codice forestale
“Il nuovo codice forestale del Brasile deve essere pensato per la nostra generazione,
ma anche e soprattutto per le generazioni future. Deve essere improntato agli ineludibili
criteri della giustizia e dell’etica, fondamenti della convivenza e del bene comune”.
Lo sottolineano i vescovi della Conferenza nazionale del Brasile (Cnbb) riferendosi
alla legge di riforma del codice forestale approvata dalla Camera dei deputati del
Parlamento federale nel maggio scorso e che potrebbe diventare definitiva a breve
con la firma del presidente della repubblica. Presso la sede nazionale della Cnbb
a Brasília – riferisce L’Osservatore Romano - si è svolta una cerimonia promossa dalla
Commissione della silvicultura e dello sviluppo sostenibile nata di recente in seno
alla Cnbb: è stato piantato un piccolo albero, quale simbolo “di vita e di pace”.
Il cardinale Raymundo Damasceno Assis, arcivescovo di Aparecida e presidente della
Cnbb, ha sottolineato l’attenzione dei presuli ai lavoratori della terra e alla salvaguardia
dell’ambiente . “Vogliamo — ha detto — che il nuovo codice sia in linea con le esigenze
dei piccoli agricoltori e con la tutela del creato che va custodito nella sua integrità
e bellezza”. Il segretario generale della Cnbb, mons. Leonardo Ulrich Steiner, nel
suggerire alcune proposte da inserire nel testo del nuovo codice forestale ha detto
che esso deve garantire in modo efficace la conservazione e l’uso sostenibile delle
foreste in tutto il Brasile; venire incontro in modo nuovo e dignitoso alle famiglie
degli agricoltori e alle popolazioni indigene; rispettare il processo tecnico-scientifico
e garantire il recupero delle aree forestali depredate illegalmente; evitare disastri
ambientali; combattere la cultura dell’impunità; contribuire all’approvvigionamento
di acqua di buona qualità per le città e combattere con sistematicità il disboscamento
illegale. “La riflessione della Cnbb sul nuovo codice è importante — ha concluso il
presule — per sensibilizzare i politici sulle preoccupazioni e sulle attese del popolo
brasiliano. Non è in gioco la sopravvivenza ma il vivere in modo equilibrato e responsabile”.
Insieme con quello dei presuli si moltiplicano, intanto, gli appelli di solidarietà
con gli attivisti indigeni che in questi giorni in tutto il Brasile stanno dando vita
a cortei e manifestazioni, nel tentativo di difendere il «polmone verde» del pianeta.
La legge infatti continua a innescare critiche. (R.P.)