2011-09-29 16:14:59

Aiutare la politica a rimettersi in piedi


Antonio Maria Baggio, politologo, docente Filosofia Politica Università "Sophia" di Loppiano (Fi)
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I laici cattolici devono senz’altro prendere in grande considerazione ciò che ha detto il cardinale Bagnasco perché ha fatto un elenco di una serie di comportamenti negativi da parte del ceto politico e sono come indicatori della situazione. L’analisi che i cattolici devono fare, i comportamenti da prendere sul piano pubblico, devono tradurre le parole del cardinale. Sulla responsabilità, sottolinerei due aspetti. Il primo, per esempio, la legge elettorale. E’ una legge, l’attuale, che difende il ceto politico che non vuole più rispondere, essere responsabile significa rispondere del proprio operato. L’altro aspetto della responsabilità è la mancanza di una decisione, la mancanza di una strategia per il Paese. Il problema che abbiamo ora, e che il cardinale ha suscitato con accoramento e decisione, è che il politico che di per sé dovrebbe risolvere i problemi è diventato un problema di per se stesso.
Il fatto di indicare un soggetto, io non credo che si possa interpretare come un unico soggetto sociale che diventa interlocutore della politica, ma a me sembra come uno sforzo per creare centri di pensiero e sviluppare una grande impresa culturale che formi questa generazione che deve
entrare in politica. Serve un movimento sociale, un movimento civile vero e proprio perché si operi
questa sostituzione di classe politica e di preparazione di quella nuova. Il ceto politico attuale è frutto di tangentopoli quando furono eliminate diciamo le persone di responsabilità che stavano in prima fila e spesso sostituite da persone di seconda e spesso di terza fila che non erano abituate a navigare alle altezze della politica nazionale. E poi si è innescato il meccanismo della cooptazione, cioè politici scelti dall’alto, dai partiti e non dai cittadini. E purtroppo questo è un blocco che produce aria irrespirabile, che produce il marcio, e su questo non possiamo aspettarci che cambi da solo. Ci vuole una potente spallata culturale e quindi prendere coscienza che c’è un compito storico da fare oggi. Sostituire la classe dirigente facendo sì che i migliori possano sviluppare un loro progetto politico. ( a cura di Luca Collodi )







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