Usa: il cardinale DiNardo esorta i cattolici ad impegnarsi in difesa della vita
Il cardinale Daniel DiNardo, arcivescovo di Galveston-Houston e presidente del Comitato
episcopale per le attività pro-vita della Conferenza episcopale degli Stati Uniti
(Usccb), ha esortato i cattolici americani a "pregare e riflettere”, nel prossimo
mese di ottobre, “su come rinnovare il proprio impegno e testimonianza per il rispetto,
la promozione l'insegnamento della natura trascendente della persona umana”. Il 1°
ottobre, infatti, inizia il tradizionale “Respect for Life Month”, il mese per il
rispetto della vita, che quest’anno ha come tema "Io sono venuto perché tutti abbiano
vita e l'abbiano in abbondanza" (Gv 10,10). Un tema, rileva il cardinale DiNardo
in un messaggio per l’occasione, “particolarmente pregnante” in un’epoca come quella
attuale in cui “la nostra cultura e a volte il nostro governo promuovono valori ostili
alla felicità e al vero bene degli individui e della società”. “Il bambino non nato,
il genitore anziano che alcuni chiamano un peso per il nostro sistema sanitario, i
cosiddetti embrioni soprannumerari prodotti nelle cliniche per la fertilità, la persona
disabile, la vittima di un incidente che ha bisogno di essere idratata e alimentata
per sopravvivere: tutte queste persone – evidenzia messaggio - rischiano di essere
abbandonate come vite indegne di essere vissute”. Il porporato segnala diversi fattori
che minano oggi gli sforzi per costruire una cultura della vita: "Siamo di fronte
– scrive - a crescenti tentativi di cancellare Dio e il discorso religioso dalla vita
pubblica. Adesso alcuni cercano anche di escludere persone e organizzazioni religiose
dai programmi pubblici di assistenza, costringendole ad andare contro le proprie convinzioni
morali e religiose o a sospendere gli aiuti ai bisognosi”. Nel messaggio, l’arcivescovo
contesta la decisione del Ministero della salute (Hhs) americano di imporre la copertura
sanitaria obbligatoria per tutte le forme di contraccezione e sterilizzazione, considerandoli
come servizi di prevenzione per le donne: "La decisione – afferma - è sbagliata su
tutti piani. I servizi di prevenzione hanno lo scopo di prevenire le malattie o di
diagnosticarle nella loro fase iniziale per un trattamento tempestivo Ma la gravidanza
– obietta - non è una malattia”. Secondo il porporato quindi, “la copertura obbligatoria
non dimostra né rispetto per la salute o la libertà delle donne, né rispetto per la
coscienza di coloro che non vogliono partecipare a tali interventi problematici".
Il cardinale DiNardo respinge in particolare l’argomento secondo cui la contraccezione
è necessaria per la salute delle donne e serve a ridurre il tasso di abortività: al
contrario, afferma, “i contraccettivi possono avere conseguenze gravi per la salute,
ad esempio, aumentando il rischio di contrarre una malattia sessualmente trasmissibile,
come l'Aids", come dimostrano autorevoli studi. Inoltre, obietta ancora, le condizioni
per essere esentati da questo obbligo sono talmente restrittive che in pratica “non
tutelano quasi nessuno”. Di qui, in conclusione, l’invito ai cattolici a “non sottrarsi
all'obbligo di affermare i valori e i principi che riteniamo essenziali per il bene
comune, a cominciare dal diritto alla vita di ogni essere umano e il diritto di ogni
donna e uomo di esprimere e vivere secondo il suo credo religioso e una coscienza
ben formata ". (A cura di Lisa Zengarini)