Portogallo. Il Patriarca di Lisbona: per uscire dalla crisi serve unità e solidarietà
“Unità e solidarietà”: sono queste le parole d’ordine per uscire dalla crisi economica
in Portogallo. Lo ha ribadito domenica al “Jornal de Noticias” il presidente della
Conferenza episcopale portoghese (Cep), il card. José Policarpo. Nell’intervista,
ripresa dall’agenzia dei vescovi “Ecclesia”, il patriarca di Lisbona ha riconosciuto
la necessità di ottemperare agli impegni presi dal Paese con la Commissione Europea
, la Bce e il Fondo Monetario Internazionale, ma ha sottolineato che spetta all’Esecutivo
scegliere le misure più umane per farlo: “È molto importante – ha detto - che le
soluzioni intraprese non penalizzino troppo le classi sociali più colpite”. Il Patriarca
ha quindi criticato chi ritiene che “l’unico ruolo dei cittadini portoghesi sia di
parlare male dei governi”: “Si tratta di un’analisi superficiale, perché questo governo,
come altri, deve essere aiutato a prendere una decisione più umana, equilibrata e
giusta”, ha avvertito. Il Portogallo ha ricevuto dal Fmi e dall’Unione Europea 78
miliardi per evitare il default. In compenso, il governo del popolare Pedro Passos
Coelho, succeduto a giugno al socialista José Sócrates, ha varato un piano di tagli
e sacrifici che, come in Grecia, stanno suscitando contestazioni e proteste nel Paese.
Nell’intervista il card. Policarpo ha insistito sulla necessità di uno sforzo comune
di tutte le parti sociali e politiche per uscire dalla crisi economica e finanziaria,
perché, ha detto “il problema non si risolve se ognuno pensa solo a tirare la coperta
dalla propria parte. Se collaboriamo tutti, questo o un altro governo troverà le
soluzioni migliori”. Il patriarca di Lisbona ha inoltre precisano che non spetta
ai vescovi intervenire direttamente nell’agone politico, poiché questo pregiudicherebbe
il carattere profetico del Magistero della Chiesa e del Vangelo. L’Episcopato portoghese
ha denunciato più volte in questi mesi che nel Paese sono in aumento le disuguaglianze
nella distribuzione del reddito, sollecitando una maggiore attenzione al “potenziale
dell’economia sociale” e un impegno lungimirante a favore di “una reale e condivisa
equità nella distribuzione della ricchezza e del reddito e sostenibilità dello sviluppo
per soddisfare le molte esigenze dei cittadini, specialmente più deboli”. Concetti
ribaditi nei giorni scorsi a Fatima al 27° Incontro nazionale di pastorale sociale.
Intervenendo all’incontro, il presidente della Commissione episcopale di pastorale
sociale mons. Carlos Alberto de Pinho Moreira Azevedo, aveva esortato a “ricercare
nuove forme di economia improntate alla solidarietà” per sfuggire ai meccanismi troppo
spesso spietati, fatalistici dei mercati che sembrano smarrire sempre più la dimensione
etica. (L.Z.)