Avanzano ancora le forze del governo provvisorio libico. Grazie all’aiuto dei raid
aerei della Nato, le truppe del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) hanno conquistato
il porto di Sirte. Lanciano messaggi di resa mentre Gheddafi si dice pronto al martirio.
Il servizio di Fabrizio Angeli:
Mentre le forze
del Cnt garantiscono alle famiglie della tribù di Gheddafi una resa con uscita sicura
da Sirte, Gheddafi afferma di essere ancora “sul terreno” e di voler morire come “martire”.
Il suo messaggio audio è stato diffuso da una radio locale a Bani Walid, una delle
sue ultime roccaforti, e ripreso dal sito Internet della tv Al Libya, fedele al regime.
Ma nella importante città di Sirte il porto è ormai nelle mani delle forze del Cnt
e il comandante del Consiglio nazionale di transizione libica racconta di essere stato
contattato da membri anziani della tribù del rais per concordare una resa delle forze
lealiste. Il nuovo governo libico ha preso il controllo di alcuni punti strategici
di Sirte, città natale di Gheddafi, dopo un’altra lunga notte di combattimenti. E
la situazione per i civili è sempre più grave. Senza cibo, acqua ed elettricità a
migliaia stanno lasciando la città. Ci sono poi le dichiarazioni del premier ad interim,
Jibril, che ha detto all’Onu che “finché resta a piede libero Gheddafi rappresenta
una minaccia crescente di atti terroristici, anche a livello internazionale”. Il primo
ministro libico ha ribadito che la famiglia di Gheddafi detiene ancora molte ricchezze
in oro e denaro ed è così in grado di destabilizzare la situazione nell’intera regione
del Sahara.