Zambia: Lettera della Conferenza episcopale al nuovo capo di Stato
“Una vittoria che dà voce al popolo dello Zambia”: così la Conferenza episcopale zambiana
(Cez) saluta il nuovo capo di Stato, il leader dell’opposizione Michael Sata, uscito
vincitore dalle elezioni presidenziali del 20 settembre. Si tratta del primo cattolico
eletto alla guida del Paese. In una lettera inviata al neo presidente, la Cez scrive:
“È con immenso piacere che Le inviamo le nostre congratulazioni. La Sua vittoria dà
voce al popolo dello Zambia in cerca di cambiamento e di nuove speranze”. I vescovi,
poi, esprimono apprezzamento per il primo discorso di Sata, in cui il capo di Stato
ha annunciato di voler sostenere la Chiesa, cooperando con essa “per favorire lo sviluppo
economico e sociale del Paese” e rispettando “i dieci comandamenti”. Un discorso,
afferma la Cez, che “riafferma i migliori ideali degli zambiani, da tenere in considerazione
e da soddisfare pienamente”. “Il compito di un presidente è di un’immensa e pesante
responsabilità – continua ancora la Conferenza episcopale – Ma Lei, in quanto cristiano
praticante, potrà trarre conforto dalla preghiera in Dio, che La illuminerà e Le sarà
accanto”. Sullo stesso tono è anche la lettera che la Cez ha inviato al presidente
uscente, Rupiah Banda. Nella missiva, i presuli ringraziano l’ex capo di Stato per
il suo operato, in particolare per aver rilanciato lo sviluppo dello Zambia e per
“aver accettato la sconfitta con generosità, consegnando il potere nelle mani del
vincitore”. “Questo è quello che deve sempre accadere in un Paese democratico”, concludono
i vescovi. Da ricordare che la Chiesa si è spesa molto affinché le elezioni si svolgessero
in modo corretto. Tra i diversi appelli lanciati alla popolazione e ai candidati in
lizza, si ricorda quello ecumenico del 2 agosto in cui il Consiglio delle Chiese,
la Conferenza episcopale cattolica e l’Associazione evangelica dello Zambia invocavano
elezioni pacifiche, libere, eque e trasparenti e auspicavano una campagna elettorale
centrata su questioni concrete, come la lotta alla disoccupazione, l’accesso all’assistenza
sanitaria e la creazione di infrastrutture. L’11 settembre, inoltre, si è svolto un
momento ecumenico di preghiera nella Cattedrale della Santa Croce a Lusaka. (I.P.)