Il Papa ai cattolici impegnati: è ora di liberare con coraggio la Chiesa dai fardelli
materiali e politici
Il Papa ha scelto l’incontro con i cattolici impegnati nella Chiesa e nella società,
al Konzerthaus di Friburgo, ultima tappa del suo viaggio in Germania, per svolgere
un discorso molto intenso sulla missione e l’identità della Chiesa. L’evento è stato
aperto da una breve esecuzione musicale dell’Orchestra Filarmonica di Friburgo. Il
servizio di uno dei nostri inviati in Germania, Sergio Centofanti:
Il discorso
del Papa è forte e chiaro: la Chiesa deve cambiare. Deve cambiare non per adattarsi
alla mentalità del mondo ma, al contrario, per essere più fedele al Vangelo e rispondere
alla sete di Dio di tanti che non sanno più credere. Ricorda come rispose Madre Teresa
di Calcutta a chi le domandava quale fosse la prima cosa da cambiare nella Chiesa.
Disse: “Lei ed io”:
“An dieser oleine Episode wird uns zweierlei
deutlich. … Questo piccolo episodio ci rende evidenti due cose: da
un lato, la religiosa intende dire all’interlocutore che la Chiesa non sono soltanto
gli altri, non soltanto la gerarchia, il Papa e i vescovi: Chiesa siamo tutti noi,
i battezzati. Dall’altro lato, essa parte effettivamente dal presupposto: sì, c’è
motivo per un cambiamento. Esiste un bisogno di cambiamento. Ogni cristiano e la comunità
dei credenti sono chiamati ad una continua conversione”.
Nel suo
sviluppo storico, c’è una tendenza della Chiesa ad adattarsi ai criteri del mondo,
a far prevalere la forza dell’organizzazione sull’apertura allo Spirito. Così, essa
deve sempre di nuovo distaccarsi dai condizionamenti del mondo, e la storia talora
viene provvidenzialmente in suo aiuto come dimostrano alcuni eventi del passato:
“Die
Säkularisierungen - sei es die Enteignung von Kirchengütern ... L’espropriazione
di beni della Chiesa o la cancellazione di privilegi o cose simili – ha sottolineato
- significarono ogni volta una profonda liberazione della Chiesa da forme di mondanità:
essa si spogliava, per così dire, della sua ricchezza terrena e tornava ad abbracciare
pienamente la sua povertà terrena”.
Col distacco dai suoi legami
materiali, la missione della Chiesa diventa più “credibile”:
“Die
von materielen und politischen Lasten und Privilegine befreite ... Liberata
dai suoi fardelli materiali e politici (…) – ha spiegato il Papa – la Chiesa può dedicarsi
meglio e in modo veramente cristiano al mondo intero, può essere veramente aperta
al mondo. Può nuovamente vivere con più scioltezza la sua chiamata al ministero dell’adorazione
di Dio e al servizio del prossimo”.
Non si tratta – precisa Benedetto
XVI – “di trovare una nuova tattica per rilanciare la Chiesa” ma di riportarla “alla
sua piena identità, togliendo da essa ciò che solo apparentemente è fede, ma in verità
sono convenzioni e abitudini”. La Chiesa, infatti - ha aggiunto - non deve cercare
l’adesione degli uomini per rafforzare “un’istituzione con le proprie pretese di potere”,
ma per condurli a scoprire l’amore di Dio. Per questo deve presentare la fede cristiana
per quello che è, senza accomodamenti:
“Der christliche Gaube ist
für den Menschen allerzeit - und nicht erst ... La fede cristiana
– ha detto con forza il Papa – è per l’uomo uno scandalo sempre e non soltanto nel
nostro tempo. Che il Dio eterno si preoccupi di noi esseri umani, ci conosca; che
l’Inafferrabile sia diventato in un determinato momento afferrabile; che l’Immortale
abbia patito e sia morto sulla croce; che a noi esseri mortali siano promesse la risurrezione
e la vita eterna – credere questo è per noi uomini una vera pretesa”.
“Questo
scandalo, che non può essere abolito se non si vuole abolire il cristianesimo” –
rileva Benedetto XVI – è purtroppo offuscato da ben altri scandali,
provocati da coloro che dovrebbero farsi annunciatori della fede. Così ora, conclude
il Papa, c’è “una ragione in più per ritenere che sia nuovamente l’ora (…) di togliere
coraggiosamente ciò che vi è di mondano nella Chiesa. Questo non vuol dire ritirarsi
dal mondo. Ma una Chiesa alleggerita degli elementi mondani” è capace di parlare in
modo credibile agli uomini.