Celebrato il centenario della Cattedrale di Mosca. Il cardinale Tomko: un simbolo
commovente della fede del popolo russo
Grande momento di gioia ecclesiale in Russia: ieri, è stato celebrato il centenario
di consacrazione della Cattedrale dell’Immacolata Concezione a Mosca, simbolo della
fede negli anni bui della dittatura comunista. La Messa solenne è stata presieduta
dall’inviato speciale del Papa, il cardinale Jozef Tomko, e concelebrata con numerosi
vescovi provenienti da diversi Paesi. Il servizio di Alessandro Gisotti:
L’hanno deturpata,
sconsacrata, ridotta in una fabbrica. Ma alla fine la fede ha prevalso sull’ideologia
comunista. La storia della Cattedrale dell’Immacolata Concezione di Mosca è una storia
di sofferenza e redenzione. Esempio sublime di stile neogotico, la Cattedrale ha attraversato
il Novecento assieme al popolo cristiano della Russia. Una storia straordinaria che
è stata ricordata dall'Inviato del Papa, il cardinale Jozef Tomko,
nella celebrazione per il centenario della Consacrazione. Una Messa celebrata con
vescovi e sacerdoti russi, ma anche provenienti dalla Bielorussia, dal Kazakhistan,
dalla Lituania, dalla Polonia e dagli Stati Uniti. Ecco la riflessione del porporato
sull’importanza di questo centenario, raccolta da Andrei Tarasov:
“Una
storia che rispecchia quella della Chiesa nell'Unione Sovietica. E’ una storia commovente
di 100 anni, anche se la cattedrale non è stata usata per tutto il secolo ma solo
per 50 anni. La Messa si celebrava fuori, sulle scale, anche d’inverno, per affermare
visibilmente il desiderio ed il diritto dei fedeli ad averla. Queste sono cose commoventi,
che riguardano la professione della fede da parte di questo popolo. Un popolo che
esprime la propria fede non solo con la testa ma anche con il cuore”.
La
Cattedrale dedicata a Maria fu la prima chiesa cattolica di Mosca ad essere chiusa
dai bolscevichi. Era il 1937: il parroco fu fucilato, i fedeli perseguitati. Seguì
un inverno di oltre 50 anni che non riuscì però a spegnere la luce della fede in Cristo.
Caduto il comunismo, i cattolici moscoviti dovettero aspettare fino al 1999 per la
nuova consacrazione dell’edificio. Da allora, è tornato ad essere il cuore pulsante
della comunità cattolica a Mosca. D'altro canto, il cardinale Tomko sottolinea che
questo centenario non guarda solo al passato, ma è un segno di speranza per il futuro
della Chiesa russa:
“Anche la giovane Chiesa russa sta crescendo. E’
importante che questa trovi espressione ed abbia le sue vocazioni”.
In
questo centesimo anniversario, tornano alla memoria le parole che l’arcivescovo Tadeusz
Kondrusiewicz, ieri presente, pronunciò commosso al momento della restituzione della
Cattedrale ai suoi fedeli: “Anche a Mosca, che nel periodo sovietico è stata considerata
la capitale dell’ateismo, l’ultima parola è quella di Dio”.