2011-09-24 13:16:42

Senegal: conclusa la 35.ma Assemblea generale dell’Unione del clero locale


“La sfida della giustizia e della pace in Senegal: quali implicazioni per il clero?”. Su questo tema ha riflettuto la 35.ma assemblea generale dell’Unione del clero del Senegal (Ucs), che ieri ha chiuso i battenti a Ziguinchor, nel sud del Paese africano. Circa 200 i religiosi presenti, provenienti da sette diocesi del Senegal, dal Gambia e dalla Guinea-Bissau. In una nota diffusa al termine dei lavori, l’Ucs ha innanzitutto lanciato un appello a tutti i senegalesi, affinché “mantengano e promuovano la convivenza pacifica tra le religioni”. Ogni forma di violenza di ordine religioso è stata rigettata e tutti i cittadini sono stati invitati a “tornare ai valori fondatori dell’identità nazionale”. L’Ucs ha, poi, puntato il dito contro le espropriazioni terriere abusive, spesso perpetrate da promotori stranieri, e contro i problemi di elettricità ed acqua che affliggono l’intero Paese. Difficoltà che, ha ribadito l’Unione del clero, hanno bisogno al più presto di soluzioni e che chiamano in causa le autorità locali. Un’ulteriore denuncia è stata lanciata dal clero senegalese per quanto riguarda la drammatica situazione della disoccupazione, della corruzione e della cattiva gestione del conflitto in Casamance, dove la guerra tra indipendentisti ed esercito regolare va avanti dal 1983. Dal suo canto, l’Ucs si è impegnata ad assumere un “ruolo educativo”, rifiutando “ogni compromesso”. Infine, l’Assemblea ha riconfermato alla guida dell’Ucs l’abate Pierre Dione, curato di Tambacounda, eletto con il 70% delle preferenze. (I.P.)







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