Il pastore luterano di Roma sulla visita del Papa al Convento di Martin Lutero:
cattolici ed evangelici diano una testimonianza comune
La visita al Convento agostiniano di Martin Lutero ad Erfurt rimarrà come uno dei
momenti forti del viaggio apostolico di Benedetto XVI in Germania. Particolarmente
significativo il momento di preghiera comune con gli evangelici. Un segno di grande
valore come sottolinea il pastore della Chiesa evangelica luterana di Roma, Jens-Martin
Kruse, intervistato da Davide Dionisi:
R. - Abbiamo
assistito alla bellissima cerimonia di Erfurt. Da questo avvenimento si può vedere
che noi cristiani viviamo le cose più importanti insieme. Secondo me, non c’è una
cosa più importante del pregare insieme, dell’ascoltare insieme la Parola di Dio:
questo è veramente un dono. Insieme possiamo dare testimonianza al mondo e questo
è necessario, in particolare nella Germania dell’est, dove tante persone sono fuori
della Chiesa. Solo il testimoniare insieme ci dà la possibilità di essere ascoltati
nel mondo. Secondo me, siamo quasi come all’inizio del cristianesimo e, allora, dobbiamo
camminare insieme nella fiducia che Dio ci aiuta.
D. – Il Papa ha citato
i martiri. Così come i martiri dell’epoca nazista ci hanno condotti gli uni verso
gli altri, quindi a confrontarci e a lavorare per un unico obiettivo, e hanno suscitato
la prima grande apertura ecumenica, così anche oggi la fede – dice Benedetto VXI –
vissuta a partire dall’intimo di se stessi, in un mondo secolarizzato, è la forza
ecumenica più forte che ci ricongiunge…
R. - Sono veramente d’accordo.
Possiamo vedere che per questi martiri dell’epoca nazista è più importante la testimonianza
della fede che parlare delle differenze. Loro sono stati un esempio per noi e noi
oggi abbiamo lo stesso compito. Ci sono tantissime persone in questo mondo che non
sanno niente della fede, non sanno chi è Cristo, che cosa è il Vangelo, e questo è
il nostro compito: una nuova missione.