Fiaccole di speranza, anelli nella catena dei credenti
“Siate fiaccole di speranza, che non restano nascoste”, con questa esortazione Benedetto
XVI ha concluso il discorso ai 35mila giovani riuniti a Friburgo per la veglia di
preghiera prima della Santa Messa di domenica. Il Papa è giunto nella cittadina del
Baden- Wuertenberg, ultima tappa di questo 21.mo viaggio apostolico, accolto da una
folla festante. Dopo una breve sosta presso la cattedrale gotica della città e il
saluto alle autorità politiche e religiose Benedetto XVI ha affrontato un pomeriggio
denso di impegni. Ce ne parla il nostro inviato a Friburgo, Stefano Leszczynski:
I giovani
provenienti da diverse diocesi tedesche hanno accolto con entusiasmo il Papa giunto
tra loro per la veglia sulla spianata antistante la Fiera di Friburgo, uno spazio
che può contenere oltre 30mila persone e che fin dalle prime ore del pomeriggio registrava
già il tutto esaurito. E’ stato l’incontro maggiormente atteso dal papa, come lui
stesso ha ammesso parlando ai giovani, molti dei quali presenti anche alla Giornata
Mondiale della Gioventù di Madrid. Rivolgendosi a loro Benedetto XVI ha
voluto spiegare il significato profondo del rito liturgico che si apprestavano a celebrare
con la diffusione della luce passata tra tutti i giovani attraverso l’accensione di
migliaia di fiaccole. “Io sono la luce del mondo-Voi siete la luce del mondo” ha annunciato
Benedetto XVI citando i due vangeli di Giovanni e Matteo intorno ai quali ha impostato
il proprio discorso. “ Cristo che è risorto dai morti,
brilla in questo mondo – ha detto il Papa – e lo fa nel modo più chiaro là dove secondo
il giudizio umano tutto sembra cupo e privo di speranza”. Certo
anche la vita di chi crede non è sempre facile – ha ammonito – ma c’è sempre una luce
chiara ad indicargli la via verso la vita in abbondanza”. Benedetto XVI
ha parlato dunque ai giovani con grande affetto, in continuazione si è rivolto a loro
chiamandoli “amici miei”, ed esortandoli a non farsi scoraggiare dalle difficoltà
che possono incontrare nel loro percorso di fede:
“Cristo
non s’interessa tanto a quante volte nella vita vacillate e cadete, bensì a quante
volte vi rialzate. Non esige azioni straordinarie, ma vuole che la sua luce splenda
in voi”. Benedetto XVI ha invitato i giovani a non vivere la loro
fede da soli, ma a condividerla nello spirito della Chiesa universale, “siamo anelli
nella grande catena dei credenti” ha detto loro il Papa.
Prima
di congedarsi dai giovani, che ritroverà domattina nella celebrazione della Santa
Messa li ha esortati ancora una volta ad essere fiaccole di speranza, che non restano
nascoste. “Voi – ha detto – siete la luce del mondo”.
A precedere la
cerimonia con i giovani è stato l’incontro con i rappresentanti del Comitato centrale
dei cattolici tedeschi, che rappresenta una lunga tradizione di apostolato dei laici
in Germania. Di fronte al laicato cattolico il Papa ha affrontato l’argomento dei
tanti danni che il relativismo provoca in tutti gli ambiti della vita: “Anche
l’impegno altruistico per il bene comune, nei campi sociale e culturale, oppure per
i bisognosi sta diminuendo”.
Il Papa ha invitato i laici a riflettere
sulla vera natura della crisi di valori nella società occidentale: “la
vera crisi della Chiesa nel mondo occidentale – ha detto il Papa – è una crisi di
fede”. Di qui l’esortazione ai laici impegnati a trovare nuove vie di evangelizzazione
che includano tanto le famiglie quanto le comunità lavorative.
Anche
ai seminaristi, che ha voluto incontrare nella cappella del seminario dedicata a san
Carlo Borromeo del loro istituto, il Papa – parlando a braccio - ha posto l'accento
sull'importanza dell'esperienza comunitaria e dell'ascolto degli altri, per vivere
nella fede. Prima di concludere quest’incontro Benedetto XVI ha voluto
sottolineare l'importanza dello studio, in quanto imparare bene l'uso della ragione
– ha detto ai seminaristi - è fondamentale ai fini della diffusione della fede, e
quindi della missione sacerdotale.
A caratterizzare la giornata di
oggi è stato inoltre l’importante incontro ecumenico avuto con i rappresentanti delle
Chiese ortodosse ed orientali, considerate le più vicine alla Chiesa cattolica. Rivolgendosi
a loro Benedetto XVI ha fatto riferimento all’importante ruolo che le chiese cristiane
di Germania devono svolgere in un tempo in cui “non poche persone vogliono ‘liberare’
la vita pubblica da Dio.
Infine, nel primo pomeriggio Benedetto XVI
ha voluto incontrare privatamente l’ex cancelliere della Riunificazione tedesca, Helmut
Kohl. Tra gli argomenti toccati anche l’importanza e il significato del tema del viaggio
del Papa in Germania: “Dove c’è Dio, là c’è futuro”.