Un sacerdote denuncia: pericoli per i profughi che attraversano il Sinai
Il sacerdote eritreo don Mussie Zerai denuncia i soprusi cui sono sottoposti i profughi
sub sahariani che, in fuga dai loro Paesi, devono attraversare l’Egitto; soprusi che
a volte vengono perpetrati anche dalle Forze dell’ordine egiziane. La minaccia principale,
però, riporta l'agenzia Sir, riguarda i trafficanti senza scrupoli che spesso prendono
in ostaggio migranti, eritrei, etiopi e somali, che transitano nella zona del Sinai.
L’accesso ai centri di detenzione, inoltre, è proibito a tutti, compresi gli operatori
dell’Acnur: “Le testimonianze di molti profughi e rifugiati – racconta il sacerdote
– riferiscono di condizioni di vita pessime e in alcuni casi pericolose”. L’appello
del prete alla comunità internazionale, quindi, è quello di fare pressione sul governo
egiziano affinché consenta l’ingresso degli operatori nelle stazioni di polizia del
Cairo, di Luxor e di Gurna, dove si calcola che siano rinchiusi 62 profughi, tra cui
cinque o sei bambini, ma in 56 si trovano a Gharb, 54 nelle due stazioni di Aswan
e 62 nel campo militare di Shallal. (R.B.)